Il ripristino delle vecchie province e la Carnia

E’ in corso la procedura istituzionale promossa dall’attuale Giunta regionale di ripristino delle vecchie province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone soppresse nel 2016 dalla Giunta Serracchiani.
Indipendentemente che si sia favorevoli o contrari a tale provvedimento l’assetto istituzionale del territorio è di estrema importanza e pertanto è all’attenzione della politica e delle istituzioni dei territori dalle quali vengono avanzate proposte che vanno al di là del semplice ripristino delle vecchie 4 province.
Infatti il sindaco di Aquileia ha avanzato la proposta di nascita (o rinascita) della Provincia di Aquileia-Gorizia. Proposta presa in considerazione anche dai sindaci di alcuni comuni del Basso Friuli ricadenti nella Provincia di Udine richiamandosi addirittura all’appartenenza degli stessi all’Arcidiocesi di Gorizia. La già sindaco di Monfalcone e deputata europea Cisint ha dichiarato sia “un’opportunità” la costituzione della Provincia di Aquileia-Gorizia.
Questi fatti sono un indicatore che il ripristino delle vecchie province alla prova dei fatti va oltre al ripristino dell’esistente, ma provoca delle ricadute anche sugli attuali assetti istituzionali che, come nel caso citato, investono proprio la Provincia di Udine in quanto molto vasta e con un territorio molto differenziato.
In Provincia di Udine il territorio della Carnia supera di gran lunga quella della provincia di Gorizia, si estende compatto dalla confluenza del torrente Fella nel Tagliamento sino al Passo di Monte Croce, a Sappada, a Sauris -Zahre, al Passo della Mauria, nella parte superiore della Val d’Arzino e della Val del Lago.
La Carnia si distingue in modo particolare per una forte identità orografica, storica, culturale, per i suoi abitanti “i Cjargnei”, distinti dai “furlans”. Diverse sono le parlate nelle varie comunità: l’italiano, il tedesco, il friulano carnico, antichi dialetti tedeschi quali il saurano e il timavese. In Carnia si trovano la piccola Aquileia Julium Carnicum (Zuglio) importante tappa della via romana verso il Noricum e ben 11 antiche Pievi che dal loro alto dominano e identificano le rispettive valli. In Carnia fu costituita la Repubblica Libera Partigiana 1944 con capitale Ampezzo il cui 80-esimo anniversario è stato onorato dalla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella.
Un principio basilare della buona politica è la rispondenza dell’assetto istituzionale alle caratteristiche ambientali, storiche, culturali di un territorio e dei suoi abitanti. Ove così non fosse ci troveremmo in presenza di una imposizione o, nel migliore dei casi, di una forzatura. Quindi la forte identità della Carnia esige l’applicazione concreta di tale principio.
Pertanto, considerato che dal ripristino tale e quale della vecchia provincia di Udine la Carnia sarebbe solo ulteriormente svantaggiata e ritornerebbe allo stato di periferia comandata dalla potente pianura. Preso atto che il ripristino delle Province provoca anche delle ricadute sugli attuali assetti istituzionali -territoriali come dimostra il caso della proposta Provincia Aquileia-Gorizia, è opportuno che i responsabili politici della Carnia approfittino di questa situazione per elevare la sofferente Comunità di Montagna della Carnia al rango istituzionale superiore di Provincia Montana della Carnia – erede della Repubblica Libera della Carnia 1944 – con ampi poteri di autogestione del territorio che è pure in sofferenza.
Lo facciano recuperando in (google – provincia della Carnia) quanto elaborato dal Comitato Promotore del referendum per l’istituzione della Provincia della Montagna svoltosi il 21 marzo 2004 riportando 73% di SI in Carnia ma con esito negativo per l’inimicizia del Canal del Ferro Valcanale e di Gemona verso Tolmezzo capitale. Lo facciano facendosi forti di quel 73% di SI dei cjargnei.
Franceschino Barazzutti, già componente della Commissione Statuto della Comunità Montana della Carnia