Immigrazione. Esame Ddl 193 in commissione: ok da centrodx, no da opposizioni
Inutile dire che alla base dello scontro andato in scena in VI commissione del Consiglio Regionale Fvg vi sono due visioni opposte sul tema dell’immigrazione. I lavori si sono conclusi con il compatto voto favorevole del Centrodestra e un altrettanto fermo no da parte dei gruppi di Opposizione. La norma – che ha così concluso l’iter preliminare e approderà in Consiglio la prossima settimana – introduce novità come la prevenzione della radicalizzazione, la collaborazione al contrasto dell’accesso irregolare sul territorio, l’Osservatorio regionale sull’immigrazione, la valorizzazione del pluralismo linguistico delle comunità straniere insediate da almeno vent’anni in Fvg. I decibel del dibattito si sono alzati fin dalla discussione generale, con Chiara Da Giau (Pd), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Andrea Ussai (M5S) a contestare la necessità stessa di una riscrittura della legge 31 del 2015, e l’assessore regionale Pierpaolo Roberti – con il supporto dei leghisti Antonio Calligaris e Stefano Turchet – a rintuzzare ogni critica, rimandando la palla nel campo avversario con decise critiche alla norma attualmente in vigore. Nel merito, per Da Giau il ddl 193 “è solo una legge-bandiera, perché la vera sicurezza non è il frutto dell’aumento dei controlli ma della possibilità per chi arriva da lontano di vivere tranquillamente, senza dover ricorrere a espedienti per mantenersi. Del resto l’Onu sancisce che ogni persona abbia il diritto di lasciare il proprio Paese”. “Dopo cinque anni di fallimenti, proclami e scaricabarile sulla gestione dei migranti, spiega Da Giau abbiamo dovuto attendere la fine della legislatura per vedere la proposta di legge spot di Fedriga e Roberti. Dopo aver demolito un sistema che, con i suoi limiti, dava una risposta al complicato tema della gestione dei migranti, oggi il Centrodestra dà il peggio di sé. Risponde a fenomeni complicati con un testo privo di riferimenti valoriali, attraverso un principio securitario e di controllo che vede l’immigrazione solo come un pericolo”. “Nella precedente legislatura – ricorda la dem – era stato fatto un lavoro lungo e complesso che aveva messo assieme tutti i soggetti competenti, dai Comuni alle associazioni, per arrivare a un provvedimento che avesse una visione amplia di tutte le persone straniere che risiedono o sono presenti sul nostro territorio, compresi i migranti. Cercando di cogliere le necessità e i servizi da offrire, si era inteso garantire una vera idea di sicurezza che non si può pensare di delegare esclusivamente al controllo, con telecamere e fototrappole come il Centrodestra semplicisticamente vuole fare, ma garantire di vivere tranquillamente e non dover ricorrere a espedienti per mantenersi sul territorio”. “Oggi – continua la Da Giau – la Lega e il resto del Centrodestra ribadiscono la loro volontà di intervenire e trattare l’immigrazione solo come un’emergenza, appunto con l’approccio del controllo e con il tentativo di farsi paladini della legalità, volendo sottintendere che chi è dall’altra parte, ossia il Centrosinistra, sia a favore dell’immigrazione clandestina e dell’illegalità, cosa assolutamente falsa. In realtà è proprio questo approccio emergenziale di controllo a creare interventi spesso di facciata che ottengono risultati opposti a quelli dichiarati”. “Con questa norma – conclude l’esponente del Pd – manca assolutamente un impegno della Regione a una programmazione di lungo respiro che tenga conto delle dinamiche in atto e di quelle che dovrebbero positivamente essere attuate per garantire la tenuta della società. Al di là di alcuni interventi doverosi e corretti presenti nel testo, l’impostazione generale della norma che gioca con le parole, parlando in maniera sottile di irregolari e clandestini, non può che essere giudicata negativamente, come una bandierina che l’assessore Pierpaolo Roberti pianta per necessità a fine legislatura”. Duro anche Furio Honsell secondo cui “questa legge è stata approvata frettolosamente meno di una settimana prima della chiusura dei lavori ordinari della legislatura, con soli scopi propagandistico-elettorali. Non tocca le due criticità principali di settore che si registrano nella nostra regione: la tutela dei lavoratori immigrati, che sono quelli più sfruttati e fragili sul cosiddetto mercato del lavoro, e non parla di richiedenti asilo e migranti economici lungo la rotta balcanica. Tutte le azioni inquadrano la problematica solamente dal punto di vista della sicurezza e del controllo”. “All’immigrato vengono costantemente associati stigma di illegalità e di fonte di insicurezza. L’assessore Pierpaolo Roberti – afferma l’esponente di Open Sinistra Fvg – non sembra rendersi conto delle vere criticità. L’abrogazione delle norme esistenti e la loro sostituzione con norme esclusivamente securitarie renderà le problematiche ancora più difficili da affrontare favorendo la ghettizzazione”. Anche il pentastellato Ussai è intevenuto invocando un approccio pragmatico e ricordando l’ordine del giorno da lui proposto sui minori non accompagnati “votato da tutta l’aula”, ha infine lamentato “l’assenza di coinvolgimento di parti sociali e associazionismo e la mancanza di una visione di insieme, frutto di una programmazione annuale e pluriennale”.
L’esame articolo per articolo ha confermato le distanze incolmabili tra i due schieramenti , con qualche convergenza solo sul testo relativo alla promozione della parità di diritti tra uomini e donne – condiviso esplicitamente da Da Giau e approvato anche dagli altri esponenti dell’Opposizione, con l’eccezione di Honsell che si è astenuto – e una prevalenza di astensioni dei gruppi di minoranza su valorizzazione del pluralismo linguistico, istruzione e formazione, tutela dei minori stranieri non accompagnati.
Calligaris sarà relatore di maggioranza in Aula, mentre le relazioni di minoranza sono state affidate a Da Giau, Honsell e Mauro Capozzella (M5S).