Immigrazione: illustrato dall’assessore Roberti il nuovo disegno di legge. Critiche dalle opposizioni

“L’immigrazione non è solo quella dei richiedenti asilo”. È questo il concetto-chiave dal quale l’assessore Pierpaolo Roberti è partito per illustrare ai consiglieri della VI Commissione, riuniti in aula dal presidente Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), il disegno di legge di riforma del settore.  “La vecchia norma – ha detto ancora Roberti – era completamente centrata sul tema dei richiedenti asilo e della rotta balcanica. Al punto che noi abbiamo dovuto finanziare la comunità serba e la comunità croata al di fuori della legge sull’immigrazione. E si tratta di un assurdo dal momento che la gran parte degli immigrati – ha ribadito l’esponente della Giunta Fedriga – arriva tramite canali legali e si integra perfettamente nel territorio”. Andando a “ritagliarsi spazi di manovra in un campo di competenza esclusiva dello Stato”, il ddl 193 (Sistema integrato di interventi in materia di immigrazione) enuncia una serie di obiettivi, tra i quali, ha spiegato ancora l’assessore, “prevenzione e contrasto dei fenomeni di radicalizzazione, attenzione alla parità di diritti tra uomini e donne, che in certe culture va affrontato con maggior forza. E ancora sostegno al plurilinguismo, integrazione scolastica dei bambini stranieri, supporto ai Comuni nella gestione dei minori non accompagnati e coordinamento della Regione nella formazione dei mediatori culturali”. Prevista anche “la collaborazione con gli organi dello Stato nel contrasto all’immigrazione irregolare, dando supporto nell’acquisto di strumentazioni e nella manutenzione straordinaria di immobili destinati alle istituzioni preposte”. Il ddl dispone anche l’avvio di un Osservatorio regionale sull’immigrazione, “luogo fisico di analisi dei fenomeni”.

In attesa dell’esame approfondito del testo, con il voto articolo per articolo previsto giovedì 9 nel corso della prossima seduta della VI Commissione, alcuni consiglieri di Opposizione hanno espresso le prime perplessità sul disegno di legge. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si è chiesto se fosse davvero necessario “un percorso così accelerato”, mentre Andrea Ussai (M5S) si è rammaricato “per l’assenza della programmazione annuale e triennale che veniva prevista in precedenza”.  Le audizioni dei portatori di interesse hanno innescato altri botta e risposta sulle modalità di convocazione degli auditi, dopo che la rappresentante di Confcooperative, Tania Vescul, aveva detto di aver ricevuto il ddl soltanto nella giornata odierna. Al punto che Honsell ha chiesto di programmare altre audizioni in una seduta successiva.

Dai “tecnici” sono giunti comunque spunti e osservazioni. Tiziana Trebbian, per l’Ufficio scolastico regionale, considera “essenziali gli interventi linguistici nelle scuole” e ha fatto cenno ad accordi tra Usr e Centri provinciali per l’istruzione degli adulti in tema di dispersione scolastica, orientamento e lotta all’analfabetismo funzionale e digitale. Francesca Papais, presidente del Consiglio delle autonomie locali che aveva approvato il ddl con 8 voti a favore e 4 astensioni, ha sottolineato “l’importanza del ruolo del mediatore culturale, perché spesso i migranti sono seguiti da volontari che non hanno la competenza necessaria”.

Dusy Marcolin, presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, ha chiesto e ottenuto di focalizzare l’attenzione del ddl anche “sul contrasto alle pratiche di mutilazioni genitali femminili e sul fenomeno dell’abbandono scolastico”, apprezzando i passi che riguardano la parità di diritti. In rappresentanza dei mediatori culturali, Valentina Tedeschi ha invece sottolineato “il bisogno di mediazione linguistica e culturale anche nei nidi di infanzia”.

Nell’intervento più articolato, il Garante per i diritti della persona, Paolo Pittaro, ha auspicato che la legge inserisca un riferimento al Dpr entrato in vigore di recente e che introduce il permesso di soggiorno per integrazione, rivolto ai minori che appena compiuti i 18 anni non potrebbero altrimenti rimanere sul territorio nazionale. Analoga copertura il regolamento assicura a chi si vede rifiutare la protezione internazionale, ma ha la possibilità di rimanere in Italia per motivi di lavoro o di studio. A Pittaro sta a cuore il problema dei minori stranieri non accompagnati “che sono più di 1500 in Fvg, più di quanto non dicano le cifre ufficiali, ma sono seguiti di fatto solo da una settantina di tutori volontari. Ai quali andrebbe riconosciuto almeno un rimborso delle spese di viaggio o una polizza di assicurazione”.

Pittaro è stato poi tirato in ballo da Mauro Capozzella, capogruppo del M5S, che gli ha chiesto un parere sui princìpi generali del ddl, sentendosi rispondere che “il Garante dei diritti non può esprimersi sui princìpi, né condizionare l’attività del legislatore, e si limita a parlare dei temi di sua competenza. Nell’insieme mi pare si possa dare un parere positivo”. Affermazione che non è piaciuta a Chiara Da Giau (Pd): “Mi meraviglio che il Garante non approfondisca elementi di evidente discriminazione”.

Parole che hanno provocato la vivace reazione del Centrodestra. “Qui si chiedono giudizi politici a un audito, mi sembra folle”, ha commentato Roberti. Mentre Antonio Calligaris (Lega) ha rigettato la richiesta di allargare le audizioni, sostenendo che “non ha senso sentire associazioni che ci criticano dicendo che non accogliamo”. “Dobbiamo accogliere le persone, ma metterle in condizione di ritornare nel loro Paese”, ha suggerito invece Stefano Turchet (Lega), riferendo di preoccupazioni espresse dall’ambasciatore italiano in Kosovo a proposito di minori lasciati partire dalle famiglie di origine.

L’assessore Roberti ha infine risposto a Pittaro sul Dpr collegato alla legge Zampa, esprimendo il suo dissenso politico rispetto a un testo che a suo parere “favorisce molto il flusso di minori dal Kosovo, poi chiamati dalle aziende a lavorare con un effetto di distorsione del mercato. Rivendico in ogni caso – ha concluso l’assessore – la finalità del ddl che è la gestione efficace del fenomeno migratorio, favorendo lo sviluppo armonioso delle relazioni tra persone”.