Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia), disegno di legge che “rimodula” la tassazione approvato a maggioranza in Consiglio regionale
Via libera dall’Aula al ddl 29 in materia di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia). Il disegno di legge è stato approvato a maggioranza, con il sì compatto del Centrodestra e il no del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, del Pd, del Movimento 5 Stelle e di Open Sinistra Fvg. Astenuta invece la consigliere Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra.
Misura principale della norma, costituita da 12 articoli, è la rimodulazione delle aliquote massime previste sia per il primo fabbricato ad uso abitativo diverso dall’abitazione principale (la cosiddetta “prima seconda casa”) sia per gli immobili strumentali all’attività economica. Nello specifico il dispositivo normativo fissa allo 0,7% l’aliquota massima per la prima seconda casa con possibilità per tutti i Comuni di ridurla fino all’azzeramento, mentre per gli immobili commerciali viene abbassata allo 0,86% con possibilità per i Comuni, anche in questo caso di azzerarla o, in alternativa, di aumentarla fino all’1,06. In entrambi i casi si garantiscono ai Comuni ristori alla luce del minor gettito derivante dalla modifica normativa.
Tra le altre misure introdotte, l’esenzione dell’imposta sugli immobili oggetto di occupazione abusiva e denunciati all’autorità giudiziaria e l’introduzione di un portale regionale ad hoc da mettere a disposizione dei Comuni del Fvg e nel quale saranno pubblicati i regolamenti in materia di Ilia e le delibere che fissano le aliquote relative all’imposta. Il portale digitale dovrà, inoltre, essere utilizzato dai contribuenti per la comunicazione telematica ai Comuni di riferimento di un solo primo immobile ad uso abitativo, individuato nel territorio regionale.
Sulla riduzione delle aliquote si sono concentrati i numerosi emendamenti presentati dai gruppi consiliari di Opposizione, tesi per lo più ad evitare che la norma favorisca una disparità territoriale tra immobili ubicati in località turistiche e quelli ubicati in montagna, ma anche disparità tra classi sociali con eventuali grandi proprietari immobiliari – come sottolineato da più parti dagli esponenti di minoranza – beneficiari di sgravi non necessari.
Un paio di emendamenti, a firma del Pd, sono stati, infatti, indirizzati a circoscrivere la definizione di prima seconda casa non come il primo immobile ad uso abitativo diverso da quello dell’abitazione principale ubicato nel territorio regionale, ma come quella ubicato nel medesimo Comune della prima abitazione principale o comunque non locato nei Comuni turistici, mentre Serena Pellegrino (Avs) ha presentato un emendamento per circoscrivere la definizione di prima seconda casa a quella con rendita catastale più bassa nel caso di multiproprietà.
Sempre Pellegrino ha proposto un altro emendamento che prevedeva che l’Ilia fosse effettiva solo su patrimoni composti da una ricchezza netta superiore ai 500mila euro, con l’applicazione di cinque aliquote differenti in base al patrimonio. Tra gli altri emendamenti anche quelli del Patto dell’Autonomia-Civica Fvg che proponeva l’azzeramento dell’Ilia qualora la prima seconda casa fosse ubicata nei territori montani o qualora il proprietario dell’immobile avesse una attestazione Isee pari o inferiore a 40mila euro.
L’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, ha chiesto il ritiro di tutti gli emendamenti presentanti dalle Opposizioni, sottolineando vari elementi di criticità.
Accolto, invece, l’ordine del giorno presentato dal consigliere Andrea Carli del Pd e sottoscritto anche dagli altri colleghi di Opposizione, che impegna la Giunta a valutare l’opportunità di azzerare l’Ilia sulle prime seconde case ubicate nei comuni inseriti nelle zone montante di svantaggio socio-economico in fascia C.
Dalla Maggioranza invece non sono arrivati emendamenti, ma solo tre ordini del giorno, tutti del gruppo Lega, che prevedono la possibilità di estensione non solo ai parenti in linea diretta, ma anche ai collaterali di secondo grado, della riduzione della base imponibile per le unità immobiliari concesse in comodato dal soggetto passivo, l’equiparazione delle aliquote del primo secondo immobile di proprietà anche alle sue pertinenze e la riduzione delle imposte nel caso di abitazione locata per gli studenti universitari.
La Giunta ha portato un solo emendamento riguardante l’istituzione di uno sportello dedicato, nella prima fase di applicazione della legge, per garantire supporto ai soggetti che avessero difficoltà nella presentazione delle dichiarazioni sugli immobili in via telematica e accolto all’unanimità sia da Maggioranza che dalla Minoranza.
La posizione contraria delle Opposizioni al disegno di legge è stata rimarcata anche in fase di dichiarazione di voto. Per Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) la norma “va a premiare la rendita e la proprietà”, mentre per Rosaria Capozzi(M5S) “non appare risolutiva e non fa una distinzione equa tra zone turistiche e quelle più svantaggiate”. Medesimo anche il parere di Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg che ha parlato di “un’occasione mancata per dare risposta concrete alle politiche della casa” e di Francesco Martines (Pd) secondo il quale “si potevano pensare misure maggiormente differenziate ed eque”.
Unanime il parere favorevole della Maggioranza dove da più parti è stata evidenziata “la lungimiranza della norma”.
“In Friuli Venezia Giulia dal 2025 la pressione fiscale, grazie a questa norma, diminuirà – ha detto in chiusura l’assessore Roberti -. Questo creerà un vantaggio competitivo per la nostra Regione per gli investimenti in campo immobiliari, sia per i privati che per le imprese”.
Tutti i no delle opposizioni
ILIA. POZZO (PD): DA CDX SOLDI A PIOGGIA SENZA DISTINZIONI
“Il tema della seconda casa è variegato e nettamente differente a seconda delle diverse situazioni. Il provvedimento del Centrodestra, stanziando cifre imponenti, livella tutto intervenendo indistintamente con benefici a pioggia senza distinguere condizioni nettamente differenti”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Massimiliano Pozzo (Pd) a margine della discussione sul disegno di legge 29 “Disposizioni in materia di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia)”.
“Esistono casistiche diverse di seconde case – prosegue Pozzo -, a seguito di eredità che possono trascinarsi dietro tutte le problematiche di gestione, oppure seconde case di chi ne possiede anche altre, altre destinate alla villeggiatura. Insomma, situazioni differenti che incidono in maniera diversa sulla vita e la situazione economica delle famiglie”.
“Diversi interventi della Maggioranza hanno evidenziato che il provvedimento di riduzione fiscale sulla seconda casa è un aiuto al ceto medio. Eppure a livello nazionale il governo, dello stesso colore politico di quello regionale, sta intervenendo pesantemente attraverso riduzioni delle detrazioni sulle ristrutturazioni proprio sulle seconde case. Infatti – sottolinea il dem – si parla di detrazioni che dal 50 per cento attuale saranno ridotte al 36 per cento con tetto portato da 96mila a 48mila euro. Inoltre, nel 2026 e 2027 ci sarà un ulteriore taglio alle detrazioni. Chi oggi in Aula si è stracciato le vesti dicendo che la Regione aiuta il ceto medio, sia coerente e dica che il governo nazionale sta colpendo pesantemente, in modo molto più significativo, proprio quello stesso ceto medio”.
“Del provvedimento odierno – conclude Pozzo – apprezziamo lo sforzo sulla riduzione del carico fiscale per i fabbricati strumentali alle attività economiche. Questa è una scelta che condividiamo perché sicuramente va nella direzione giusta, con un intervento di alleggerimento per le attività produttive”.
ILIA. MARTINES (PD): IGNORATI NOSTRI EMENDAMENTI MIGLIORATIVI
“L’abbattimento dell’Ilia sulle seconde case è una misura popolare che il Centrodestra potrà ‘vendere’ facilmente. Ma se per quanto riguarda le imprese porterà benefici (l’abbassamento dell’aliquota per le attività economiche sui beni strumentali dove si passa dallo 0,96 allo 0,86 per cento), cosa che giudichiamo quindi in maniera positiva, dall’altra non creerà i benefici al mercato immobiliare che la Giunta rivendica, né tantomeno risolverà la vera emergenza abitativa”.
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Francesco Martines (Pd), relatore di minoranza del disegno di legge 29 “Disposizioni in materia di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia)” annunciando il voto contrario del gruppo del Partito democratico. “Sul piatto sono stati messi 60 milioni, risorse che potevano essere stanziate a favore di politiche sulla casa e politiche sociali, per sciogliere i nodi sull’emergenza abitativa. Da parte nostra abbiamo proposto emendamenti migliorativi, a partire da una necessaria distinzione tra le varie tipologie di seconde case, che il Centrodestra, come al suo solito, non ha voluto prendere in considerazione”, afferma Martines.
“Positivo invece l’accoglimento dell’ordine del giorno proposto dal collega Carli che impegna la Giunta a valutare un percorso per garantire un’attenzione maggiore sulle realtà svantaggiate che da questa misura dovrebbero essere ancora più beneficiate. Noi siamo pronti a discutere un progetto complessivo sulla rimodulazione della politica fiscale, comprendente l’addizionale Irpef e la stessa Ilia”.
ILIA. HONSELL (OPEN): VOTO CONTRARIO A DDL 29 PERCHÈ NON C’È STRATEGIA
“In Consiglio regionale, come Open Sinistra Fvg abbiano espresso voto contrario sul disegno di legge di riforma dell’Ilia, proposta dalla Giunta Fedriga. Questa norma spreca poco meno di un centinaio di milioni in due anni, per abbattere l’aliquota di circa un punto percentuale per la ‘prima’ seconda casa. È chiaro che si tratta di un provvedimento a pioggia, senza alcun criterio strategico. Va a premiare chi già ha, con il solo scopo di poter dichiarare che vengono abbassate le tasse sul patrimonio immobiliare. Ma non si fanno distinzioni sul bisogno. Insomma la Regione premia, e comunque poco, chi ha già”.
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), a margine dell’approvazione in Aula del disegno di legge 29 sull’imposta locale immobiliare autonoma (Ilia).
“Molti emendamenti proposti dal sottoscritto – fa sapere Honsell -, come quello che prevedeva l’azzeramento dell’aliquota se la prima seconda casa era data in affitto a persona fisica con contratto pluriennale, oppure ad associazioni senza scopo di lucro, sono stati rigettati”.
“Ancora una volta, Fedriga e la sua Giunta elargiscono somme di denaro senza strategia a chi non ne ha bisogno. Clamoroso è stato il fatto che mi è stato richiesto di ritirare un emendamento che prevedeva l’apertura di sportelli per aiutare i corregionali nella presentazione della domanda Ilia riferita alla seconda casa, ma solo per approvare un emendamento uguale proposto dalla Maggioranza – segnala il consigliere di Open – e presentato dopo la scadenza normale per la deposizione degli emendamenti. In conclusione, Fedriga e la sua Giunta elargiscono denaro senza strategia oltretutto a chi non ne ha bisogno comprovato”.
ILIA. MORETUZZO (PAT-CIV): MAGGIORANZA È ANDATA DRITTA SU SUA STRADA
“Una norma con alcuni aspetti positivi, che scivola però su mancanze clamorose e iniquità che sarebbe stato possibile correggere in sede di discussione del disegno di legge, se la Maggioranza non avesse deciso di andare dritta per la sua strada”.
Come si legge in una nota, il giudizio del capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo sul disegno di legge relativo all’Ilia, oggi all’esame dell’Aula, è critico. A partire dall’abbassamento dell’aliquota Ilia sulle seconde case deciso dalla Giunta: “Un regalo a chi ha già un patrimonio importante, in particolare per chi ha la seconda abitazione in località turistiche. Con oltre 30 milioni di euro all’anno ‘persi’ si sarebbe potuto lavorare seriamente sul problema delle case non abitate e della riqualificazione del patrimonio architettonico regionale”.
“In Friuli-Venezia Giulia ci sono almeno 100 mila case non utilizzate, con situazioni emergenziali in Carnia dove più di una casa su due non è abitata – osserva il capogruppo -. Nello stesso tempo, i giovani fanno fatica a trovare alloggi in affitto a prezzi ragionevoli, e questo è uno dei fattori che li spinge a lasciare la regione”.
“Il ddl avrebbe dovuto inserirsi in una politica complessiva sul tema casa. Abbiamo presentato alcuni emendamenti proponendo per esempio l’alleggerimento fiscale sulla seconda casa per quei nuclei familiari che ricevono una seconda casa in caso di successione ereditaria e non hanno le risorse per ristrutturarla, oppure per chi vive in aree montane. Purtroppo tutte le nostre proposte sono state bocciate dalla Maggioranza. La Giunta regionale, pur professando a parole apertura, ha rispedito al mittente tutti i ragionamenti in questo senso, preferendo, per l’ennesima volta, abbracciare una misura populista in cui piccoli vantaggi per alcuni saranno pagati con grandi risorse sottratte alla collettività, senza voler ragionare su misure più incisive e di prospettiva per il nostro sistema regionale”, conclude Moretuzzo.
ILIA. PELLEGRINO (AVS): BENE SPORTELLI FISICI MA ANCORA PERPLESSITÀ
“Sono molto soddisfatta che la Giunta abbia presentato un emendamento aggiuntivo facendo propria una proposta che avevo evidenziato in Commissione durante la discussione sul ddl 29 che oggi è stato approvato in Aula e che prevede l’apertura di sportelli fisici per aiutare i nostri corregionali nella presentazione della domanda per la diminuzione dell’aliquota Ilia riferita alla seconda casa”.
Lo fa sapere, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra a margine del confronto sul disegno di legge 29 “Disposizioni in materia di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia). Modifiche alla legge regionale 14 novembre 2022 numero 17”.
“Peccato che la Maggioranza – prosegue Pellegrino – non abbia colto la portata degli emendamenti che ho posto all’attenzione del Consiglio, soprattutto per quello che prevedeva un progressivo aumento dell’aliquota con l’incremento della rendita degli immobili con un’esenzione totale per gli immobili sotto i 500mila euro. Ma quello che mi ha lasciato del tutto perplessa è che non abbiano accolto nemmeno la proposta che chiedeva di ridurre l’aliquota, in caso di pluriproprietà, a quella abitazione che ha una rendita più bassa”.
“In entrambi i casi – precisa l’esponente delle Opposizioni – l’esborso della Regione, a differenza dei 33 milioni di euro impegnati dalla Giunta, sarebbe stato molto calmierato. Quello che mi preoccupa è che questo provvedimento è possibile in un contesto economico ridondante come quello odierno, ma non è pensabile stabilizzarlo”.
“Se non ci saranno le stesse disponibilità – conclude Pellegrino -, bisognerà caricare nuovamente il contribuente di quelle vecchie tasse con buona pace delle casse della Regione. Ricordo quello che diceva negli anni 60 Don Milani: ‘Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diversi'”.
ILIA. CAPOZZI (M5S): MISURA CHE NON DÀ RISPOSTE VERE AI CITTADINI
“Il disegno di legge che modifica l’imposta locale immobiliare autonoma (Ilia) può trovarci d’accordo laddove si prevede un abbattimento nei casi di morosità legate alla locazione, ma rimaniamo contrari nella parte in cui si abbattono le aliquote per favorire chi ha già la fortuna di possedere una seconda casa. Il collega Calligaris della Lega parla di ‘una boccata di ossigeno del ceto medio’, ma vogliamo ricordare allo stesso che il ceto disagiato è in apnea e da tempo”. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, manifesta così la propria contrarietà al disegno di legge 29, che modifica la normativa sull’Ilia.
“Queste modifiche intervengono in un momento storico di grande difficoltà per le famiglie – afferma la Capozzi in una nota -, dato dal caro bollette, dal lavoro povero, non ci sembrava questa la priorità di intervento, per noi le priorità sono altre e dovevano rafforzare l’acquisto della prima casa o intervenire sull’irpef prevedendo scaglioni come abbiamo fatto con i nostri emendamenti sempre bocciati”.
“Il ddl 29 è la fotografia di quelle che sono le urgenze del Centrodestra, una scelta politica che non produrrà nessun effetto significativo sul mercato immobiliare, ma solo un piccolo risparmio per una parte delle famiglie che hanno almeno due immobili, ma non potrà essere questa la misura – prosegue la consigliera – che spingerà qualcuno a comprare una seconda casa nella nostra regione”.
“Per noi l’aliquota dovrebbe essere abbattuta per quei proprietari di case e negozi che affittano l’immobile a canone concordato, solo in questo modo si combatte la tendenza degli immobili sfitti, si crea un circuito nelle zone della nostra regione come la montagna, ma anche nei nostri centri storici dando una risposta in più a chi una casa non se la può proprio comprare, ma non è stata fatta alcuna differenziazione territoriale. Ecco perchè – conclude la pentastellata – i nostri emendamenti hanno il fine di correggere e rendere più equo questo disegno di legge”.