In anteprima internazionale, la docu-fiction su Isabel Allende. In programma domani al Festival del Cinema Ibero-Latino Americano

In presenza e in streaming, il 36° Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste entra nel vivo da domani, 9 novembre 2021, con il debutto di ISABEL, la historia íntima de la escritora Isabel Allende, docu-fiction in tre parti di Rodrigo Bazáes, una produzione presentata per la prima volta fuori dal Cile. La prima puntata sarà infatti proiettata domani, alle ore 21.00, nella Sala Luttazzi del Magazzino 26, al Porto Vecchio; seguirà un incontro con le produttrici, arrivate appositamente da Miami per seguire l’anteprima internazionale della loro opera. Nella docu-fiction Isabel, interpretata da una straordinaria Daniela Ramirez, scrittrice di successo e fama mondiale, lascia tutto, non appena viene scoperta la terribile e inguaribile malattia della figlia Paula: la donna che ha saputo sfidare le convenzioni conservatrici del suo Paese ed è diventata la cilena più famosa del mondo, si dedica solo alla figlia, fino alla fine. Da questa terribile esperienza, uno dei libri più intensi e commoventi di Isabel, intitolato semplicemente Paula. Le altre due parti della docu-fiction sono in programma rispettivamente il 10 novembre alle ore 21.40 e l’11 novembre alle ore 19, entrambe al Museo Revoltella. Ricca di eventi e appuntamenti tutta la giornata del 9 novembre. Le proiezioni in Sala Luttazzi inizieranno alle ore 9.00, con Contemporanea Concorso: Marea verde di Angel Giovanni Hoyos è il vibrante documentario che segue le imponenti manifestazioni per ottenere la legge sull’aborto libero anche in Argentina; alle ore 10.30, Stand up villero di Jorge Croce ascolta i racconti di tre giovani che riflettono sulla vita nella periferia di Buenos Aires. Il Concorso Ufficiale prende il via alle ore 12.00, con il peruviano El canto de las mariposas di Nuria Frígola Torrent, storia del recupero dell’identità e del passato del proprio popolo da parte di un artista amazzonico. Anche il costaricense Objetos rebeldes di Carolina Arias Ortiz (alle ore 12.15) è il racconto di una presa di coscienza di sé: Carolina torna in Costa Rica per ricostruire il rapporto con suo padre e inizia a interessarsi di archeologia e suoi enigmi, fino a imparare ad affrontare i propri timori.

Alle ore 17.00 e alle ore 19.00, due film che possono contare sulla presenza in sala dei registi: per Contemporanea Concorso, il dominicano Dossier de ausencias di Rolando Díaz segue le ricerche di una giornalista, sulle adozioni in una zona remota della Repubblica Dominicana, immergendosi così “in una montagna russa di emozioni”; per il Concorso Ufficiale, la coproduzione Messico/Italia/USA El paraíso de la serpiente di Bernardo Arellano, che racconta di un uomo misterioso apparso dopo un incidente d’auto, capace di diversi miracoli e di suscitare diffidenze e resistenze.

Nel programma del 9 novembre, anche la conferenza I cineasti latinoamericani incontrano il mondo universitario, organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste, alle ore 17, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione – IUSLIT (Via Filzi 14, Trieste). Saranno presenti Shlomo Slutzky (regista), Alberto García Ferrer (Presidente Giuria Contemporanea), Luigi Cuciniello (Giuria Ufficiale del Festival), Rodrigo Díaz (Direttore Artistico del Festival Festival); modereranno l’incontro il professor Marco Rucci e Francesca Mometti. L’incontro è gratuito e aperto al pubblico, che potrà avvalersi della traduzione simultanea. Per questioni di sicurezza, legate al tracciamento anti-covid, potranno essere presenti nell’Aula non più di 81 persone sedute, all’ingresso sarà necessario comunicare il proprio nominativo e compilare la richiesta di accesso all’Università (il modulo è scaricabile all’indirizzo: https://www.cinelatinotrieste.org/festival2021/doc/richiesta-accesso-2021-08-30-universita-degli-studi-trieste.pdf). Si potrà entrare solo se in possesso del Green Pass e dotati di mascherina.

Il 9 novembre prenderà il via anche il programma sulla piattaforma Mowies, dove i film rimarranno online per 48 ore: il peruviano No hay regreso a casa di Yaela Gottlieb e l’argentino Paraíso nazi di Emiliano Ravenna sono inseriti nella sezione Shalom, il sentiero ebraico in America Latina, vista in presenza al Museo della Comunità Ebraica domenica 7 novembre. Da Salón México arrivano invece i documentari El poder en la mirada di José Ramón Mikelajáuregui, El penacho de Moctezuma di Jaime Kuri Aiza, Un retrato de Diego di Gabriel Figueroa Flores e Diego López Rivera e Un país de caricatura La caricatura mexicana del siglo XIX di Armando Casas Pérez. Il documentario El árbol de Matías di Pilar Perdomo Munévar, dalla sezione Malvinas, è un racconto del conflitto armato colombiano da un punto di vista femminile e materno.

Ricordiamo che l’accesso alle sale del Festival è consentito solo se in possesso del Green Pass e che all’interno delle sale è obbligatorio l’uso della mascherina.
Il 36° Festival del Cinema Ibero-Latino Americano è co-organizzato con il Comune di Trieste – Assessorato Politiche della Cultura e del Turismo.

Programma di martedì 9 novembre 2021
SALA LUTTAZZI DEL MAGAZZINO 26 – PORTO VECCHIO
Ore 09.00
Contemporanea Concorso
Marea verde di Angel Giovanni Hoyos, Argentina, 2020 – 74min.
Madri, nonne, sorelle, amiche, lavoratrici, lesbiche, travestiti, transessuali, corpi in gravidanza. Fianco a fianco, aspettano. Insieme. Tutte accompagnano il rilancio della proposta di legge per l’interruzione volontaria della gravidanza davanti al Congresso. Tenendosi per mano le une con le altre, marciano. Insieme. Tutte chiedono un aborto legale, sicuro e gratuito. Marea Verde è un documentario che traccia la storia dell’uso del Misoprostol e la storia dell’aborto in Argentina, rendendo visibile la lotta femminista che da più di 20 anni pretende da uno Stato sfuggente, e che non ha dato risposta, la soluzione a un problema sociale che quotidianamente uccide donne a causa di aborti clandestini. Attraverso le testimonianze di attiviste dell’Argentina, Bolivia, Ecuador e Colombia, Marea Verde mostra il contesto attuale dell’aborto nella nostra società.
Ore 10.30
Contemporanea Concorso
Stand up villero di Jorge Croce, Argentina, 2019 – 84 min.
Damián, Seba e Germán fanno stand up ed i suoi monologhi riflettono ciò che significa vivere in una baraccopoli della periferia di Buenos Aires: la marginalità, la delinquenza, le relazioni amorose e familiari, il consumo di droghe, l’aborto ed il politically correct che, fra tanti altri argomenti, sta attraversando l’umorismo negli ultimi anni.
Ore 12.00
Concorso Ufficiale
El canto de las mariposas di Nuria Frígola Torrent, Perù, 2020 – 65 min.
Rember è un’artista amazzonico uitoto il cui lavoro si ispira ai racconti che Martha, sua nonna, era solita raccontargli prima della sua morte. Tuttavia, non ha affrontato la parte più oscura della storia del suo popolo: il massacro del caucciù. Martha è sopravvissuta a quell’orrore e gli parla nei sogni, facendogli da guida nel suo viaggio dal Perù alla Chorrera, nella foresta colombiana. Lì, Rember incontra di nuovo i membri del suo clan, la Garza Blanca, e capisce perché i racconti sui suoi antenati non possono essere dimenticati.
Ore 15.15
Concorso Ufficiale
Objetos rebeldes di Carolina Arias Ortiz, Costa Rica, 2020 – 70min.
Carolina torna in Costa Rica per ricostruire il rapporto con suo padre, che si ammala alcuni mesi dopo il suo arrivo. Durante questo periodo, conosce Ifigenia, un’archeologa esperta nelle sfere di pietra, il grande enigma archeologico del paese. Attraverso gli oggetti, Carolina trova un modo per affrontare la morte.
Ore 17.00
Contemporanea Concorso
Dossier de ausencias di Rolando Díaz, Rep. Dominicana, 2020 – 76min.
Una giornalista cerca Moraima, data in adozione quando aveva due anni. Mentre conduce delle ricerche in una zona remota della Repubblica Dominicana trova altri casi di adozione che la immergono in una montagna russa di emozioni.
A seguire: incontro con il regista
Ore 19.00
Concorso Ufficiale
El paraíso de la serpiente di Bernardo Arellano, Messico/Italia/USA, 2019 – 90 min.
In un misterioso incidente d’auto, un uomo compare in un’area deserta e abbandonata e viene messo in salvo da un giovane cowboy (Sky) e da suo nonno (Bernardo), un addestratore di galli da combattimento. Il nuovo abitante inizia a compiere miracoli di guarigione, nel momento in cui un’epidemia miete numerose vittime. Riesce anche a fare camminare gli invalidi e ridà la vista ai ciechi, cosicché la gente inizia a chiamarlo “Profeta”. Tuttavia troverà alcune resistenze e alcuni abitanti si opporranno alla permanenza dell’ospite indesiderato.
A seguire: incontro con il regista
Ore 21.00
Eventi Speciali – Cinema e Letteratura
ISABEL, la historia íntima de la escritora Isabel Allende (I parte) di Rodrigo Bazáes, Cile, 2020 – 60 min.
Isabel è una storia di perdono e superamento, di dolore e successo, attraverso la vita dell’autrice di lingua spagnola più letta al mondo, Isabel Allende. All’apice della sua carriera riceve la sconvolgente notizia che la figlia rischia di morire e abbandona tutto per far la madre a tempo pieno. Vedremo la lotta e la passione di una donna disposta a rompere gli standard sociali di quel tempo, che si immerge nella letteratura per curare le proprie ferite.
A seguire: incontro con i produttori

AULA MAGNA DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE, DEL LNGUAGGIO, DELL’INTEPRETAZIONE E DELLA TRADUZIONE – IUSLIT (Via Filzi 14, Trieste)
Ore 17.00-19.00
Conferenza I cineasti latinoamericani incontrano il mondo universitario in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste
Relatori:
Sergio Shlomo Slutzky (regista), Alberto García Ferrer (Presidente Giuria Contemporanea), Luigi Cuciniello (Giuria Ufficiale Festival), Rodrigo Díaz (Direzione Festival).
Moderano: prof. Marco Rucci, Francesca Mometti

Programma 9-10 novembre su Mowies (i film rimarranno online 48 ore)

No hay regreso a casa di Yaela Gottlieb, Perù, 2021 – 71 min,
Nel 1958 Robert Gottlieb è costretto a rinunciare alla sua cittadinanza rumena per emigrare in Israele in cerca di asilo. Cinquant’anni dopo, sua figlia Yaela (ri)costruisce questo percorso, ma il racconto di suo padre non coincide con i luoghi che lei ha conosciuto. Valori familiari e fantasmi del passato prendono forma. Lui, da Lima, e lei, da Buenos Aires, si trovano per la prima volta di fronte a un divario inconciliabile che la porta a chiedersi chi sia suo padre.
Può essere visto solo in Italia

Paraíso nazi di Emiliano Ravenna, Argentina, 2021 – 13 min.
Il 10 Aprile 1938 a Buenos Aires si tenne la più grande assemblea nazista a favore del Terzo Reich fuori dai confini della Germania, nel contesto dell’annessione dell’Austria. Nel 2015 vennero resi pubblici più di 700 verbali ufficiali dell’FBI, nei quali, nel 1945, si reiterava con insistenza la possibilità che Hitler fosse fuggito in Argentina.
Può essere visto in Italia/UE/UK/Continente Americano

El poder en la mirada di José Ramón Mikelajáuregui, Messico, 2018 – 80 min.
Un viaggio emozionante attraverso il contenuto estetico, etico ed epico delle vivide immagini degli archivi originali della Rivoluzione Messicana.
Può essere visto in Italia

El penacho de Moctezuma di Jaime Kuri Aiza, México, 2014 – 75 min.
Prodotto da Jaime Kuri Aiza, il documentario racconta la storia del copricapo di Moctezuma, considerato uno degli elementi più emblematici dell’abbigliamento preispanico.
Può essere visto in Italia

Un retrato de Diego di Gabriel Figueroa Flores, Diego López Rivera, Messico, 2007 – 80 min.
Film documentario su Diego Rivera prodotto dal nipote, il regista Diego Rivera Lopez. Illustra l’impatto sociopolitico dell’opera di Rivera su un Messico che riemerge dalle rovine della guerra civile. Include interviste e 40 minuti di film realizzati nel 1949 da uno dei più importanti fotografi messicani dei primi del Novecento, Manuel Alvarez Bravo (1902-2002).
Può essere visto in Italia

Un país de caricatura La caricatura mexicana del siglo XIX di Armando Casas Pérez, Messico, 2000 – 55 min.
Un viaggio nella storia della caricatura messicana del XIX secolo, considerata come un arsenale politico in tempi di insurrezione e resurrezione.
Può essere visto in Italia

El árbol de Matías di Pilar Perdomo Munévar, Colombia, 2021 – 70 min.
Mio nonno Daniel venne assassinato all’inizio della guerra in Colombia. Dopo ciò, diversi uomini della famiglia hanno scelto il cammino delle armi. Il più recente è stato il figlio di una cugina, che venne ferito in un combattimento dei paramilitari, dopo essere stato reclutato quando aveva 15 anni. Ma mio padre si è costruito una vita diversa. Questa è la speranza che desidero illumini la vita di mio figlio Matías (10) e di tutti noi, i figli della Colombia
Può essere visto in Italia/UE/UK