‘In questo viaggio a nessuno importa se vivi o muori’ nuovo report a cura di UNHCR e MMC sulle violazioni dei diritti umani lungo le rotte dall’Africa alla costa mediterranea
Centinaia, forse migliaia, di rifugiati e migranti muoiono ogni anno, e altre migliaia subiscono violazioni estreme dei diritti umani, da parte di trafficanti, miliziani e funzionari pubblici, in viaggi dall’Africa occidentale e orientale verso e all’interno della Libia e dell’Egitto.
Nel nuovo report – “In questo viaggio, a nessuno importa se vivi o muori.” Abuso, protezione e giustizia lungo le rotte tra l’Africa orientale e occidentale e la costa mediterranea dell’Africa – pubblicato da UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e il Mixed Migration Centre (MMC) del Danish Refugee Council, descrive in che modo la maggior parte delle persone in viaggio lungo queste rotte cada vittima o assista a episodi di inenarrabili brutalità e disumanità.
“Per troppo tempo, gli atroci abusi subiti da rifugiati e migranti lungo queste rotte via terra sono rimasti largamente invisibili”, ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Questo rapporto documenta omicidi e diffuse violenze della più brutale natura, perpetrati contro persone disperate in fuga da guerre, violenze e persecuzioni. È necessario che gli Stati della regione mostrino forte leadership e intraprendano azioni concertate, col supporto della comunità internazionale, per porre fine a tali crudeltà, proteggere le vittime e perseguire i criminali responsabili”.
“Il trattamento negligente riservato a rifugiati e migranti di cui siamo testimoni lungo queste rotte è inaccettabile”, ha dichiarato Bram Frouws, Responsabile del Mixed Migration Centre. “I dati raccolti, mostrano ancora una volta come la Libia non sia un luogo sicuro presso cui ricondurre le persone. Sebbene questo rapporto potrebbe non essere l’ultimo che documenta tali violazioni, arricchisce il crescente numero di prove che non possono più essere ignorate”.
Secondo UNHCR, sono necessari sforzi maggiori per rafforzare le capacità di protezione delle persone che percorrono tali rotte e per assicurare alternative credibili e legali a questi viaggi pericolosi e disperati. È necessaria una maggiore cooperazione tra Stati per identificare i criminali responsabili di questi orribili abusi perpetrati presso varie località presenti lungo le rotte e assicurare che rispondano della loro condotta, condividere informazioni chiave con gli attori incaricati di applicare la legge, smantellare le reti del traffico e della tratta e congelarne i beni finanziari. Inoltre, le autorità nazionali dovrebbero intraprendere azioni più efficaci per indagare sulle denunce di abusi commessi da funzionari pubblici.
L’adozione di tali misure deve accompagnarsi agli sforzi volti a risolvere le cause di fondo che spingono a intraprendere questi viaggi e a un impegno inequivocabile per assicurare che nessuna persona soccorsa in mare sia ricondotta alla situazione di pericolo che vige in Libia.
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