Incontri a Udine e Tolmezzo: La fame della seconda guerra mondiale raccontata da Loredana Alajmo
“Nel periodo del fascismo, della guerra ricordo quel po’ di scuola che c’era, era fame nel vero senso della parola, si andava a nuotare nel torrente, nessuno si rendeva conto che su una quindicina di bambini sicuramente sette od otto erano con le pance gonfie – racconta un testimone a Loredana Alajmo che raccoglie la sua storia nel volume dal titolo Gente di frontiera. Il confine orientale tra occupazione tedesca, cosacchi e guerra di liberazione partigiana. Noi eravamo una famiglia numerosa, il padre era malato, ci davano mezzo panino a scuola e una fetta di marmellata, di quella dura. Noi avremmo voluto mangiarne quattro. A un bambino di sette anni dicevano di portare il pane alla sorellina piccola, che ne aveva più bisogno”.
Gente di frontiera. Il confine orientale tra occupazione tedesca, cosacchi e guerra di liberazione partigiana è un lucido lavoro di raccolta e trasmissione della memoria orale degli ultimi ottant’anni delle valli tra il Natisone e la Slovenia. Il testimone di cui abbiamo letto un estratto ci mostra uno spaccato della dura vita di allora, quando il problema principale era sfamarsi, trovare i soldi per pagare le tasse e per questo anche i bambini, sia maschi che femmine, erano tenuti a contribuire come potevano.
Segnaliamo due incontri con l’autrice che si terranno giovedì 16 gennaio a UDINE, presso la Caffetteria da Romi – Al vecchio Tram, piazza Garibaldi 15, ore 18,15. Dialoga con l’autrice Maria Sabina Marzotta. Secondo appuntamento venerdì 24 gennaio a TOLMEZZO (UD), presso la biblioteca civica “A. Pittoni”, ore 17,30. Incontro in presenza, per partecipare online scrivere a mbeatrice.polli@gmail.com
Il libro:
Titolo: Gente di frontiera
Autrice: Loredana Alajmo
(€ 14,00 – pag. 104)
L’autrice
Loredana Alajmo, laureata in Filosofia, ha insegnato nella scuola superiore di secondo grado, diventando, dopo essersi specializzata all’estero nel Metodo Feuerstein, formatrice di insegnanti, educatori, genitori e di quanti abbiano un ruolo educativo o di cura. Le è stato assegnato il Premio europeo “Bianca di Navarra” per aver dedicato la sua vita alla cura dei bambini difficili e delle marginalità in genere. Sempre impegnata a livello sociale, appassionata di microstoria e attenta agli “ultimi”, non si è mai stancata di dare voce a tutte le donne e a tutti gli uomini a cui è stata negata la parola per farsi sentire.