Infortuni lavoro: Tomasello (Pd), no a morti “danni collaterali”
“Non è questa la ‘ripresa’ che si può volere, non si può pagare questo prezzo di vite umane magari considerandolo un ‘danno collaterale’ inevitabile. E fa male sapere che Pordenone è in cima a questa tragica classifica. All’inizio dell’anno il gruppo Pd alla Camera con una proposta di legge anche a firma di Serracchiani ha permesso l’istituzione di una commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro. In Regione vanno portate avanti tutte le iniziative utili a rafforzare attenzione e azioni positive, a cominciare da maggiori risorse per i tecnici delle aziende sanitarie locali che dovrebbero essere di più e sul territorio”. Lo afferma il segretario del Pd provinciale di Pordenone Fausto Tomasello, commentando i dati i dati elaborati dall’Osservatorio Ambiente e sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, su numeri ricavati dall’Inail, in base ai quali il Friuli Venezia Giulia è terzo in Italia per morti sul lavoro, con la provincia di Pordenone al settimo posto.
Ricordando “l’emendamento al Dl Lavoro con cui la ministra Calderone ha inteso dimezzare i risarcimenti per le famiglie delle vittime degli infortuni sul lavoro”, Tomasello ribadisce che “non possiamo permetterci il disinvestimento sulla sicurezza, sia per dispositivi e tecnologie che per formazione e controlli. Il nostro Paese ha bisogno di proseguire il piano di investimenti e assunzioni iniziato dal ministro Orlando con il rafforzamento del personale ispettivo. Oltre a un serio contrasto alla precarietà e al nero che spinge lavoratrici e lavoratori ad accettare lavori senza tutele. Questa – conclude il segretario dem – è e continuerà a essere la nostra battaglia”.