Intasamento sulla SS13 Pontebbana che il rimedio non sia peggio del male. La posizione di Alleanza Verdi Sinistra di Pordenone

Ciclicamente riappare sulla stampa il problema dell’intasamento sulla SS13 Pontebbana e ogni volta si leggono proposte di nuove bretelle, nuove gronde, incentivi per spostare il traffico pesante sull’autostrada, rendere più scorrevoli gli incroci, ecc.

Si dovrebbe invece focalizzare come primo obiettivo quello di perseguire la riduzione numerica dei veicoli. Sicuramente in un Paese basato sull’auto, dove nella maggior parte delle automobili si vede il solo guidatore, dove si sono dismesse le tratte ferroviarie e dove non si esita a recare danni duraturi a paesaggi ed ecosistemi in nome di strade e ponti, è impresa difficile. Non per questo però significa perseverare in quelle scelte che ad oggi sono agli occhi di tutti palesemente state inutili, se non dannose.

In tutta Europa circolano mezzi a quattro ruote e in tutta Europa ci sono strade, ma dagli anni ottanta, anche in seguito alla crisi del petrolio del precedente decennio e alle prime avvisaglie sul fenomeno dell’inquinamento, si è compreso che bisognava frenare il traffico privato.

Tre sono, secondo noi, le direttive da seguire:

– la progressiva riduzione dei mezzi pesanti in transito, soprattutto dall’estero, con trasporto ferroviario delle merci e migliore organizzazione logistica;

– un convinto sostegno e sviluppo del trasporto pubblico che, per essere efficace, deve essere esteso, capillare, frequente e conveniente con sperimentazioni di gratuità;

– un altrettanto convinta moltiplicazione dei chilometri ciclabili di collegamento tra i vari territori comunali.

Dall’Olanda alla Germania, dalla Francia all’Austria si stanno addirittura restringendo le carreggiate delle strade statali per creare parallelamente lungo ogni tratto viario la pista ciclabile. Si parla ormai di centinaia di chilometri di “bicipolitane”. L’ottica è che percorrere una decina chilometri in automobile per andare a scuola o al lavoro, quando si può davvero facilmente farlo in bicicletta, è uno spreco di denaro. Nel frattempo i luoghi di lavoro si sono attrezzati anche con servizi dedicati a chi arriva in bici, come ripari sicuri per le bici, armadietti per i vestiti e box doccia. E oggi che il boom delle bici elettriche è indiscutibile queste bicipolitane brulicano di ciclisti ogni giorno della settimana e con ogni condizione meteo. Insomma, il cambiamento è visibile e negli anni ha portato i Paesi Bassi a spostare fino al 70% del traffico sulle due ruote.

Si tratta quindi di uno scenario molto concreto, di un cambiamento sicuramente possibile, ma solo se la politica della mobilità saprà finalmente fare un vero convinto cambio di paradigma.

E’ necessaria una nuova stagione politica per il Friuli Venezia Giulia per la giustizia ambientale e climatica.

Rossana Casadio

Sebastiano Badin

Michele Ciol

Candidati per Alleanza Verdi Sinistra nella circoscrizione di Pordenone