Interporti Fvg – M5s: “potenziare scali inserendoli in circuito arrivi treni dalla Cina”
Milioni di euro di investimenti da parte della Regione per cercare di dare un futuro all’interporto di Pordenone che vede riattivarsi un collegamento con il cuore della Germania ma non più diretto con interscambio a Cervignano con aumento di costi, mentre a due passi da noi, a Padova, ogni tre giorni arriva un treno merci dal cuore della Cina che facilita il trasporto di merci aggirando il problema degli attacchi navali nello stretto di Suez, non inquina come una nave e garantisce un collegamento con il cuore degli interscambi fra Italia e Cina. Pordenone e Cervignano restano al palo e attendono tempi lunghi per decollare mentre altrove si è agito con tempistiche degne di un record.
Così Mauro Capozzella del M5S Fvg in merito alle recenti dichiarazioni dell’assessore Cristina Amirante sul futuro degli interporti e al calo dell’arrivo di merci nei porti regionali.
L’infrastruttura pordenonese e quella friulana stentano a decollare e vedono ancora tempi lunghi e investimenti oltre i 30 milioni di euro (a Pordenone) in una ottica strategica non meglio definita con una operatività ancora inibita da strutture tecniche necessarie per un completo funzionamento. La Regione e l’assessore Amirante in primis dovrebbero definire una piattaforma strategica competitiva per i nostri interporti che, a differenza di strutture simili in altre regioni vicine, attraggono movimentazione di merci e operatori. Senza una adeguata visione complessiva si rischia di creare inutili doppioni e poli non inseriti nei grandi circuiti merci europei ed extraeuropei.
Alla luce dei cali del traffico marci nei porti regionali a causa della situazione bellica nello stretto, è quanto mai necessario avviare una politica alternativa ai flussi di merci in arrivo strutturando la rete logista regionale in una ottica europea che rilanci la nostra economia. L’esempio della diversificazione del porto di Trieste sia un esempio. E, soprattutto, è necessario progettare una struttura distributiva dell’idrogeno da Trieste anche via ferrovia verso il cuore dell’Europa a seguito dei recenti accordi Trieste-Marocco.