Invasione dello spazio aereo sopra la Riserva di Cornino, grifoni in fuga, lettera del sindaco di Forgaria a Fedriga
La ripetuta violazione dello spazio aereo sovrastante la Riserva naturale regionale del lago di Cornino, frequentemente attraversato da velivoli ultraleggeri di ogni genere e parapendii che sorvolano il sito ad appena una trentina di metri dal suolo, sta mettendo in serio pericolo la popolazione di grifoni che gravita sull’area: il sindaco di Forgaria nel Friuli, Marco Chiapolino, e l’assessore alla Riserva Pierluigi Molinaro hanno così inviato una comunicazione urgente al governatore Massimiliano Fedriga, all’assessore regionale alle risorse forestali e alla montagna Stefano Zannier, a Pierpaolo Zanchetta, responsabile della Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche – Servizio biodiversità della Regione, all’Ente nazionale aviazione civile, all’Aviosuperficie Rivoli Avro di Osoppo, all’Asd Volo Libero Friuli di Gemona e all’Aereo Club Friulano di Pasian di Prato.
L’ultimo episodio, risalente a pochi giorni fa, ha provocato la fuga di oltre 80 avvoltoi, alcuni dei quali in fase di alimentazione nel carnaio della Riserva, rifornito dagli operatori della Coop Pavees, che gestisce il sito.
«Il volo sopra lo spazio protetto – ribadiscono primo cittadino e assessore, sollecitando la Regione a un tempestivo intervento – è vietato, e la violazione assume termini di ulteriore gravità considerato il contesto stagionale nella quale si è verificata, ovvero il periodo di accrescimento, da parte dei genitori, dei pulli di grifone. La situazione determina una grave minaccia per una specie già messa fortemente a rischio da altre attività antropiche. Il nostro timore è che il peso di ulteriori insidie legate alla pressione umana possa divenire insostenibile per le centinaia di rapaci che in questo periodo frequentano stabilmente la Riserva, compromettendo un progetto nel quale sia il nostro Comune che la Regione hanno investito, negli anni, importanti risorse. Segnaliamo inoltre che i sorvoli vengono effettuati ad altitudini non consentite anche sopra gli abitati di San Rocco e Cornino, creando disturbo alla quiete pubblica e soprattutto condizioni di estrema pericolosità per gli abitanti».