Isontina ambiente (ISA): i sindaci del centro destra Isontino in fuga dalla proprie responsabilità
Eccoli al dunque quelli che dicono “padroni a casa nostra”, che alla fine fanno decidere agli altri Comuni del resto della Regione il Piano Economico Finanziario che produrrà la TARI nei Comuni dell’Isontino. Così potranno sempre dire che non hanno votato loro gli aumenti che si produrranno nei prossimi anni, unico elemento certo e incontestabile… Andando con ordine: all’Assemblea Regionale di Ambito dell’Ausir (ovvero dell’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti del FVG) siedono 4 Comuni isontini, 3 di centro-destra (Monfalcone, Gorizia, Cormons) e uno di centro sinistra (San Pier d’Isonzo). Quando il 26 maggio all’Assemblea Regionale di Ambito dell’Ausir si dovevano votare due delibere fondamentali per il futuro della società partecipata pubblica Isontina Ambiente, i Comuni di centro destra che rappresentano l’Isontino (Monfalcone, Gorizia, Cormons) si danno alla macchia (vedi verbale in calce ndr). I nostri “capitani coraggiosi” – Cisint, Ziberna e Felcaro – fuggono dalle proprie responsabilità, come il re a Brindisi nel ‘43! A riscattare, se non l’orgoglio, almeno il senso di responsabilità è il Comune di San Pier d’Isonzo, con il Vice Sindaco Michele Fappani che è l’unico amministratore dell’Isontino a sostenere l’operazione necessaria a garantire il ri-equilibrio economico-finanziario della società.
Dopo aver condotto da tempo una melina ingiustificabile su Isontina Ambiente e Ausir, i Comuni isontini di centro destra non si assumono l’onere dell’unica scelta possibile e lasciano che altri salvino la situazione, compromessa a causa della volontà di dilazionare le decisioni da molti mesi. Risultato: una società (Isontina Ambiente) che fino al 2019 produceva utile, vive una situazione critica, con dei ratei non riscossi dai Comuni per oltre 1,6 milioni di euro; una perdita di quasi 400.000 € nel 2020 e una ben maggiore che si sarebbe prodotta nel 2021 (1,4 milioni di €) e ripresentata negli anni successivi (stimata a circa 1,5 milioni di €). Per riequilibrare almeno gli anni 2021 e 2022 e seguenti sono state necessarie le due delibere approvate nell’Assemblea regionale di Ausir del 26 maggio, che sono state precedute da una vivace Assemblea dei soci di Isontina Ambiente (dove Monfalcone ha votato da sola contro la delibera, dimostrando per l’ennesima volta il proprio isolamento – dopo analoga votazione, nelle rispettive assemblee dei soci, sull’archivio del Consorzio Culturale del Monfalcone che verrà realizzato a Ronchi dei Legionari e la bocciatura della loro proposta di redistribuire l’avanzo disponibile del CISI: cambiano gli assessori, ma il risultato no: ko tecnico).
Per quanto riguarda Isontina Ambiente c’è un Amministratore unico, Giulio Tavella, che ragionevolmente aveva a più riprese richiesto che si giungesse a questa decisione, dal momento che altrimenti la società non riusciva a coprire i costi di funzionamento. Per questo sosteniamo la decisione e critichiamo chi – come l’Assessore Venni ha fatto a più riprese – da tempo parla di razionalizzare i costi, senza mai spiegare tagliando o migliorando cosa. Un atteggiamento da parolaio, chiacchiere e distintivo. Abbiamo atteso lungamente proposte e alternative, che non sono mai arrivate. Se si pensa che la società sia mal gestita, allora che il centro destra – che detiene una larga maggioranza delle quote sociali – tragga l’unica conclusione possibile: sfiduciare i vertici (di loro emanazione, fra l’altro) e presentare un programma di riorganizzazione aziendale.
Enrico Bullian Sindaco di Turriaco