La distruzione del parco ex Fiera (PN) e della pineta di Cattinara (TS) e la Strategia Nazionale Biodiversità 2030

Depositata in Parlamento un’interrogazione dell’on. Fratoianni  sull’abbattimento dei tigli e conseguente cancellazione di un parco pubblico a Pordenone: attesa la risposta anche dal Ministero dell’Ambiente. Lo rene noto la conigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra: “Sono fiduciosa,  che il parco dell’ex Fiera di Pordenone non verrà cancellato dalla vita della città. E questo perché, oltre all’imponente movimento di difesa attrezzato dai cittadini, oltre all’interrogazione depositata dall’on.Fratoianni,  rivolta tra gli altri anche al Ministro dell’Ambiente, oltre alle azioni che continueremo a produrre in Consiglio Regionale, sussiste un’ulteriore dimensione rispetto la quale chieder conto ai pubblici amministratori di progetti insostenibili come quello di Pordenone o come quello che prevede la distruzione di un’intera pineta a Cattinara, a Trieste. Progetti che vanno entrambi fermati.”  Spiega ancora Pellegrino che  nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è  vice presidente della Commissione regionale Ambiente. : “Mi riferisco al fatto che è appena stato oggetto di Intesa da parte della Conferenza delle Regioni il decreto di adozione della Strategia Nazionale Biodiversità 2030, con l’istituzione anche del Comitato di gestione, nel quale è prevista la partecipazione di un rappresentante di ciascuna delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano. Mi sembra sempre più difficile che in ambito regionale si possano sdoganare interventi invasivi e irrimediabili come i due contro cui stiamo facendo opposizione. Infatti, nel contesto che va sempre più definendosi, articolato oltre che su norme nazionali, sui parametri di “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano” previsti dal PNRR, ora anche entro i limiti della Strategia Nazionale Biodiversità 2030, sono messi nero su bianco obiettivi quali l’incremento della densità di aree vegetate sul territorio comunale, l’attuazione di piani di inverdimento, le politiche di implementazione della Strategia Nazionale del Verde Urbano, l’integrazione nella pianificazione urbana di soluzioni basate sulla natura , come parchi, corridoi verdi, alberature, orti urbani grazie ai quali salvaguardare il valore della biodiversità, delle funzioni e dei servizi dell’ecosistema, limitare, mitigare e compensare cemento ed asfalto. “Faccio notare – conclude Serena Pellegrino – che la Strategia enuncia un duplice principio, e lo vorremmo veder declinato concretamente in tutte le nostre strategie e azioni regionali, invece che soltanto usato e abusato nella retorica politica sullo sviluppo sostenibile: la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico sono strettamente interconnessi, nel contempo il cambiamento climatico è uno dei principali motori della perdita di biodiversità.” “Non lo dico io – chiarisce la consigliera regionale – lo dice la Strategia, chiamando tutti ad esercitare il proprio pezzetto di competenze,doveri e responsabilità: l’alterazione delle complesse interazioni esistenti tra le specie e i loro habitat, causata dalla crescente pressione climatica negativa, produce un impatto negativo sulla fornitura di molti servizi ecosistemici da cui dipendono i nostri mezzi di sussistenza, le economie e la persino la salute pubblica. Cito testualmente: Ma così come la crisi climatica e quella della perdita di biodiversità sono collegate, lo sono anche le soluzioni. La natura è un alleato vitale nella lotta contro il cambiamento climatico.”