La “grana” dell’appalto del trasporto scolastico alla ditta Tundo si arricchisce di un nuovo capitolo

La vicenda dell’appalto dato dalla Regione del servizio di trasporto scolastico alla ditta Tundo, appalto nato male e proseguito peggio, si arricchisce di un nuovo capitolo. Ad evidenziarlo è ancora il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo che interviene sul fallimento della compagnia assicurativa romena alla quale era stato affidato il servizio di copertura assicurativa per il trasporto scolastico appaltato alla ditta Tundo. Moretuzzo in particolare annuncia il deposito di una interrogazione per chiedere quanto costa alla Regione Friuli-Venezia Giulia il crac della compagnia assicurativa romena e se l’esecutivo si è attivato e quali azioni intende intraprendere. “Fu proprio il Patto per l’Autonomia, lo scorso autunno, a denunciare – oltre al danno e ai disservizi con costi ingenti a carico della collettività a causa della pessima gestione della Giunta Fedriga – la beffa della fideiussione, prevista dal bando di gara regionale e presentata da Tundo, che avrebbe dovuto coprire il rischio della Regione. La società titolare della fideiussione, la City Insurance, era già in procedura fallimentare ed ora è stata dichiarata fallita. L’amministrazione regionale è stata costretta a stanziare per i Comuni nei quali la ditta Tundo non è stata in grado di attivare il servizio scuolabus, risorse straordinarie per quasi 2 milioni 300 mila euro per far fronte alle spese sostenute per i servizi sostitutivi di trasporto scolastico. Oltre a questo esborso significativo, vanno ricordate anche altre “perdite” subite dalla Regione. Ed ora si aggiunge il fallimento della City Indurance, con le sue imprevedibili conseguenze, ma rispetto al quale il Patto per l’Autonomia aveva messo in guardia, per tempo, l’esecutivo. Una vicenda vergognosa sulla quale va fatta immediatamente chiarezza”, conclude Moretuzzo. Nell’interrogazione Patto per l’Autonomia in sostanza chiede alla Giunta una informativa urgente: «Continua a tener banco sulla stampa la grana del fallimento della assicurazione romena in Veneto. Si allarga, infatti, il “buco” per le Ulss, ma nella lista dei creditori figurano anche Comuni e aziende. Tutto tace invece in Friuli-Venezia Giulia. Dalla Regione non trapela nulla. Un silenzio particolarmente grave», commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia Moretuzzo, ricordando come la City Insurance, compagnia romena dichiarata fallita dal Tribunale di Bucarest nelle scorse settimane, con la quale avevano stipulato polizze gli enti sanitari veneti, sia una “vecchia conoscenza” per le comunità del Friuli-Venezia Giulia poiché legata alla ditta Tundo Vincenzo S.p.A. cui la Regione aveva appaltato il servizio di trasporto scolastico per poi rescindere il contratto in base alle conclamate inadempienze della ditta, evidenziate immediatamente dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, a lungo inascoltato. «Fu proprio il Patto per l’Autonomia, lo scorso autunno, a denunciare – oltre al danno e ai disservizi con costi ingenti a carico della collettività a causa della pessima gestione della Giunta Fedriga – la beffa della fideiussione, prevista dal bando di gara regionale e presentata da Tundo, che avrebbe dovuto coprire il rischio della Regione. La società titolare della fideiussione, la City Insurance, era già in procedura fallimentare ed ora è stata dichiarata fallita. Quanto costa alla Regione Friuli-Venezia Giulia il crac della compagnia assicurativa romena? Cosa può fare la Regione – in quanto creditrice assicurativa – la cui pretesa verosimilmente eccede il massimale garantito dal Fondo di garanzia romeno con la conseguente prospettiva di un’iscrizione al passivo fallimentare e, dunque, di un percorso dai tempi ed esiti incerti? Dovrà ingaggiare una complessa, e costosa, battaglia legale per recuperare almeno una parte dei crediti? L’esecutivo si è attivato e quali azioni intende intraprendere?». Domande che il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, per bocca del suo capogruppo, rivolge alla Giunta Fedriga attraverso una interrogazione che sarà depositata a breve.  «L’amministrazione regionale è stata costretta a stanziare per i Comuni nei quali la ditta Tundo non è stata in grado di attivare il servizio scuolabus, risorse straordinarie per quasi 2 milioni 300 mila euro per far fronte alle spese sostenute per i servizi sostitutivi di trasporto scolastico. Oltre a questo esborso significativo, vanno ricordate anche altre “perdite” subite dalla Regione – dai costi amministrativi per sanare le criticità a quelle per gestire i nuovi affidamenti –, senza dimenticare i pesantissimi disagi a spese di ragazze e ragazzi, e delle loro famiglie. Ed ora si aggiunge il fallimento della City Indurance, con le sue imprevedibili conseguenze, ma rispetto al quale il Patto per l’Autonomia aveva messo in guardia, per tempo, l’esecutivo. Una vicenda vergognosa sulla quale va fatta immediatamente chiarezza», conclude Moretuzzo.