La guerra e il diritto alla cura, al centro dell’ultimo libro di Gino Strada protagonisti a Rose, Libri, Musica e Vino
In molti in queste settimane si sono chiesti che cosa avrebbe detto Gino Strada della guerra, in tanti hanno risposto che avrebbe ribadito quello che ha sempre detto e che ha nuovamente ripetuto nel suo ultimo libro, “Una persona alla volta”, uscito da poco postumo per Feltrinelli, ovvero che «la guerra non si può umanizzare, non si può renderla meno pericolosa, crudele e folle, meno omicida e meno suicida. La guerra si può solo abolire. La guerra, anche quella che si invoca o si fa per porre fine ad altre atrocità, “per far finire tutte le guerre”, non può funzionare perché è di per sé antitetica alle ragioni che la sostengono: la guerra è la negazione di ogni diritto.» E a farne le spese sono sempre e soprattutto i civili, che rappresentano il 90% delle vittime. Sarà questo uno dei temi di cui si parlerà venerdì 13 maggio alle 18 in occasione della seconda giornata di “Rose Libri Musica Vino”, promossa e organizzata dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università degli Studi di Trieste, in un incontro che vedrà protagonista Raul Pantaleo, architetto membro del direttivo di Emergency, che converserà con Nicolò de Manzini, direttore del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute del nostro ateneo, introdotti e moderati dalla giornalista Poljanka Dolhar. Al centro del dibattito l’eredità di Gino Strada e il lavoro di Emergency, nata per attuare e rivendicare il diritto alla cura per tutte e tutti, non solo in teatri di guerra, un diritto che deve contare più del profitto di pochi, come sosteneva anche Franco Basaglia, padre di quella legge, la 180, che ha sancito il pieno diritto di cittadinanza di ogni essere umano in una società che dovrebbe includere, accogliere e soccorrere e di cui proprio il 13 maggio si celebra l’anniversario dell’approvazione. Una responsabilità e una sfida, quella che riguarda la salute pubblica, non ancora pienamente attuata e continuamente sotto attacco nonostante la lezione della pandemia. Ma non sarà questa l’unica sfida di cui si parlerà nella seconda giornata dell’XI edizione della rassegna che si svolge nel roseto del Parco di San Giovanni: alle 17 Mónica Gutiérrez (Basurama), dell’Accademia di Spagna a Roma, dialogherà con la giornalista Serenella Dorigo sulla possibilità di integrare parte della campagna, delle sue conoscenze e dei suoi ritmi nel tessuto urbano sempre più bisognoso di ossigeno; alle 19 il vignaiolo Andrea Patroni racconterà alla giornalista Simonetta Lorigliola la sfida di prendersi cura di terreni marginali, spesso in via di abbandono, e di rimetterli a coltura, offrendo un’opportunità lavorativa a persone fragili: è quello che fanno alla cooperativa “Il Gabbiano” di Tirano (Sondrio). Ed è stata una sfida con la S maiuscola anche quella che ha intrapreso trent’anni fa il M° Igor Coretti Kuret, quando ha dato vita all’orchestra sinfonica giovanile ESYO (European Spirit of Youth Orchestra), che ha promosso i valori europei di cooperazione e sostenuto tanti giovani talenti: il trio — formato da Tommaso Bisiak al flauto, Margherita Zuccato al violino e Rachele Castellano alla viola) — si esibirà alle 19.30, portando sul palco il desiderio di unità e di pace. Ma la rassegna inizia alle 9 del mattino: la seconda giornata si apre con una speciale lezione universitaria en plein air nel roseto grande del Parco. Marta Stragà, docente di Psicologia della Comunicazione, e Fabio Del Missier, docente di Psicologia generale, ci mostreranno che “C’è tutto un mondo intorno: la psicologia di ciò che circonda (e ci ospita)”. Subito dopo partiranno due passeggiate per conoscere meglio il Parco culturale di San Giovanni e la sua storia: alle 10.45 di tipo botanico-naturalistico con Silvia Castro, mirmecologa e biologa, mentre alle 15.30 è in programma una passeggiata tra memoria e futuro “per smontare i muri nelle nostre teste” con Pantxo Ramas, coordinatore del Centro di documentazione “Oltre il giardino”, La Collina, una sorta di archivio della rivoluzione basagliana. Bambini e bambine dai 4 ai 12 anni saranno i benvenuti all’attività proposta dal MiniMu e intitolata “Rose nell’insalata”, in programma alle 16.30 (per informazioni chiamare il numero +39 333 2611573); pranzi, cene e merende saranno assicurati dal Bar Il Posto delle Fragole previa prenotazione allo 040 578777; le pubblicazioni promosse saranno disponibili al banco libri gestito dalla libreria indipendente Minerva.