La guerra in Ucraina: un anno dopo. Se ne parlerà giovedì prossimo 6 aprile

Antonella Salomoni

Per spiegare l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022, le autorità russe hanno introdotto delle definizioni quali ‘operazione militare speciale’ e ‘occidente collettivo’ (presunto istigatore del conflitto) e dato nuovi significati a concetti come ‘denazificazione’ e ‘demilitarizzazione’. La lingua è diventata, e continua ad essere arma di guerra. Ne parleremo, si legge in una nota,  giovedì 6 aprile alle ore 18.15 a Palazzo Torriani con Antonella Salomoni, studiosa della Russia e l’Europa orientale, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università della Calabria e professore incaricato di Storia della shoah e dei genocidi all’Università di Bologna. La conferenza è gratuita e organizzata dall’Università Popolare di Udine. Il corpus della neo-lingua creata dalla Russia, che appare funzionare come una vera e propria arma di guerra, è molto vasto e articolato. In particolare, nel corso dell’ultimo anno, si è sviluppato attorno all’idea di una radicale separazione politica di destini storici e di una contrapposizione di modelli culturali tra l’Occidente e la Russia.
Le relazioni tra l’Unione europea e la Russia erano diventate tese già dopo l’annessione alla Federazione russa della Crimea e di Sebastopoli nel 2014 e le attività destabilizzanti promosse nell’Ucraina orientale. Con l’inizio della recente guerra, ogni cooperazione in ambito politico, culturale e scientifico è stata sospesa e l’antioccidentalismo è diventato lo sfondo abituale dei discorsi dei rappresentanti ufficiali russi su questioni di politica estera, così come è diventato usuale parlare di una “via peculiare” di sviluppo, oltre che di una svolta verso oriente, ovvero verso l’Asia.
La formula “La Russia non è l’Europa” è sempre più condivisa dalle élites interne, e ciò si prefigura come una tendenza stabile, piuttosto che una reazione a breve termine, in un paese mobilitato nella difesa da un presunto “sabotaggio informativo-psicologico” e dalla cosiddetta “occidentalizzazione della cultura”, percepita come grave minaccia alla sovranità della nazione. L’evento è gratuito e aperto a tutti. Si terrà giovedì 6 aprile presso Palazzo Torriani, in Largo Melzi 2 a Udine, alle 18.15 (il Parcheggio Magrini è gratuito dalle 18.00 alle 22.00).

Per chi non riuscisse ad essere in presenza, la conferenza sarà anche disponibile su zoom:

https://us02web.zoom.us/j/89784228168?pwd=MEJPNFRpczJxc1dUelFCNklPMzZ6Zz09

>ID riunione 897 8422 8166 >Password 345268

Dal 7 aprile 2023 sarà inoltre presente sulla piattaforma YouTube dell’Associazione.

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Antonella Salomoni (1956) è professore ordinario di Storia contemporanea all’Università della Calabria, professore incaricato di Storia della shoah e dei genocidi all’Università di Bologna. Dirige Il Mestiere di Storico, rivista della SISSCo-Società italiana per lo studio della storia contemporanea e fa parte della direzione di Memoria e Ricerca (il Mulino) e del Consiglio direttivo del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Russia contemporanea e le sue eredità culturali (CIRRCEC). Studiosa della Russia e dell’Europa orientale, ha condotto ricerche su economia e società nel tempo delle rivoluzioni, l’ebraismo russo e sovietico, la transizione post-comunista e, più di recente, il tema della falsificazione della storia. Tra le sue principali pubblicazioni: Il pensiero religioso e politico di Tolstoj in Italia (1886-1910), Olschki, 1996; Il pane quotidiano. Ideologia e congiuntura nella Russia sovietica (1917-1921), il Mulino, 2001; L’Unione Sovietica e la Shoah. Genocidio, resistenza, rimozione, il Mulino, 2007; Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev, il Mulino, 2019; Il protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia, il Mulino, 2022.

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L’Università Popolare di Udine è stata fondata nel 1910: tra le prime in Italia nel suo genere, oggi è una delle più antiche e prestigiose associazioni culturali della città. Per statuto si propone di diffondere l’istruzione scientifica, letteraria ed artistica attraverso conferenze, corsi e altre iniziative. Per decenni, ha ospitato conferenzieri autorevoli e prestigiosi come Concetto Marchesi, Carlo Bo, Fulvio Tomizza e Giuseppe Petronio. Da ottobre a maggio, propone due conferenze al mese: il calendario viene pubblicato sul sito istituzionale www.unipopudine.it, dove è anche possibile associarsi. La sede è in Via Brigata Re 29, a Udine.