La macabra danza di interessi sul morente Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni che dir si voglia
Non solo il mare e i fiumi, le attività umane, spesso dissennate, la cementificazione, la ricerca di produrre smodatamente energia ingabbiando corsi d’acqua in sbarramenti innaturali, hanno violentato il territorio di mezz’Italia ed il Friuli in questa triste conta non è certo agli ultimi posti. Oggi fra le emergenze c’è anche il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni, ne abbiamo parlato più volte, oggi ci scrivono per l’ennesima volta i Comitati Salvalago. “Il Lago va salvato! E’ necessario realizzare un bypass che porti le acque in uscita dalla centrale di Somplago direttamente alla attuale galleria di scarico nella montagna e solo dopo, spiegano, una parte delle acque potrà essere utilizzata per altri scopi. Ancora una volta insomma è la gente a mobilitarsi mentre la politica resta ingabbiata in quelle logiche tremende che vedono piegare la ragionevolezza sull’alare del profitto”. I Comitati Salvalago ribadiscono la loro posizione sull’argomento, dopo le recenti prese di posizione dei dirigenti del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, che, a seguito di un loro incontro con l’on. Aurelia Bubisutti, recentemente hanno dichiarato la necessità di derivare parte di queste acque dato che “ il progetto ( di derivazione a valle della galleria ), non influisce sulla salute delle acque del lago”. Ma così invece non è: infatti la derivazione proposta dal Consorzio assoggetterebbe il lago ( è da lì che viene l’acqua dello scarico!) a forti oscillazioni del livello in particolare quando la centrale è ferma e comunque non è accettabile che il lago faccia “da corridoio” per alimentare la derivazione irrigua – idroelettrica del Consorzio. “Il lago, la sua valle e la sua popolazione, chiosano i Comitati, di malefatte ne hanno subite troppe e non intendono essere ancora sacrificati per gli interessi dei signori della pianura. Ancora una volta, ricordiamo a Lor Signori, che il Piano Regionale di Tutela delle Acque ( PRTA) prevede sì di “prendere in considerazione” il progetto di derivazione del Consorzio, ma prevede altresì che “Contestualmente dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico-economica della realizzazione di un canale di by-pass, o di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità” . I dirigenti del Consorzio e i rappresentanti delle istituzioni si fissino ben in testa le parole “contestualmente, condizioni di naturalità, fruibilità” , aggiungono. Per gli abitanti della Val del Lago qualunque prelievo delle acque del lago potrà avvenire soltanto dopo che il bypass sarà realizzato. E il by-pass è l’unica soluzione al degrado del lago! Purtroppo, dobbiamo constatare che il concorso di idee per la rinaturazione e fruibilità del lago indetto dalla Regione è andato deserto e ora la stessa dovrà intervenire in altro modo per ottemperare a quanto previsto dalla Legge già citata. Da parte nostra ci sarà come sempre massima disponibilità al dialogo e confronto, ma non accetteremo fughe in avanti da parte di interessi particolaristici. Ricordiamo che studi recenti, effettuati sia da parte del Comitato, sia da parte di un tecnico incaricato da alcuni Enti Pubblici territoriali hanno dimostrato che, senza un decisivo intervento, in 100/110 anni il lago diventerà una palude a causa del continuo deposito di fango nei periodi piovosi proveniente dai torrenti della Carnia alimentanti la centrale idroelettrica. Studi confermati l’anno scorso dai ricercatori dell’ISMAR/CNR di Bologna. Il sistema idroelettrico del Tagliamento, di cui il lago di Cavazzo o Tre Comuni è il terminale, è stato progettato e realizzato negli anni ’40-50 senza alcun riguardo per l’ambiente, è gemello di quello infausto del Vajont e improntato ad un unico principio: trasformare tutte le acque indiscriminatamente in kw ed in denaro per gli azionisti della SADE.
Tale sistema-dinosauro va sottoposto ad una severa verifica. Va esaminato anche il tema del deflusso minimo vitale (DMV) nel Tagliamento di cui il Consorzio ha una concezione particolare di cui non fa parte l’uso plurimo delle acque. Se il legislatore ha definito come calcolare il DMV stimando che sia il minimo per garantire la vita di un corso d’acqua, bene pubblico da salvaguardare, non si capisce come mai ogni anno il DMV venga dimezzato per favorire interessi particolaristici della pianura.
Ci fa piacere che l’on. Bubisutti abbia deciso di interessarsi del problema Lago di Cavazzo. La invitiamo – anche come cjargnele – a stare con i piedi nell’acqua gelida e torbida di questo lago anziché in quella dei Canali del Consorzio”.