La nave di una Ong tedesca, la Alan Kurdi, ha soccorso al largo della Libia 64 migranti fra cui donne e bambini. Parte la ricerca del mitico “porto sicuro”, Salvini indica Amburgo
Nuovo giro nuova corsa, se di mezzo non ci fossero vite umane, sembrerebbe una giostra che gira sempre uguale quella dei salvataggi nel mediterraneo e della ricerca del mitico porto sicuro. Oggi a tornare nel vortice dell’assurda giostra di un occidente incapace a gestire un flusso migratorio che in realtà non ha nulla di gigantesco è la nave della Ong tedesca Sea Eye, Alan Kurdi, che ha soccorso al largo della Libia 64 migranti che si trovavano a bordo di un gommone stracolmo di umanità. “Sono tutti al sicuro sulla nostra nave” ha twittato l’organizzazione umanitaria. Intanto Salvini ha subito risposto: vadano ad Amburgo.
L’allerta era scattato questa mattina intorno alle 10 su segnalazione di Alarm Phone, il servizio telefonico che fornisce ai migranti un numero da chiamare in caso di difficoltà e che aveva ricevuto una telefonata dall’imbarcazione, che si trovava al largo di Zuwarah e sulla quale ci sarebbero anche 10 donne e 6 bambini. L’operazione di soccorso si è conclusa nel pomeriggio e la Ong ha postato su Facebook anche un breve video in cui si vedono i migranti prima su un gommone e poi a bordo della Alan Kurdi: alcuni si inginocchiano per ringraziare verso il cielo, altri sono avvolti nelle coperte. Ci sono anche diversi bambini, tra cui uno molto piccolo. “Alan Kurdi ha svolto con successo l’operazione di soccorso, salvando 64 persone – ha scritto su Twitter Alarm Phone – Questo caso dimostra l’importanza dell’intervento della flotta civile” al largo della Libia. Dopo la prima chiamata delle 10, il servizio telefonico ha ricevuto una seconda telefonata dall’imbarcazione, nella quale i migranti dicevano di aver bisogno di cure mediche. “Abbiamo ricevuto la loro posizione Gps” ma “le autorità che abbiamo chiamato sono irraggiungibili” dice ancora la Ong. Le indicazioni sulla posizione del gommone – sostiene sempre Alarm Phone – sono state inviate via mail sia alla Guardia Costiera libica sia alla Alan Kurdi, che si trovava in zona alla ricerca del barcone con una cinquantina di persone che sarebbe scomparso due giorni fa e di cui non c’è ancora traccia. E proprio la nave di Sea Watch ha intercettato il barcone con i 64 a bordo e ha iniziato portato a termine l’operazione di soccorso. “Ora Italia e Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco”. E’ quanto chiede Mediterranea Saving Human dopo che la Alan Kurdi, la nave della Ong Sea Eye, ha soccorso al largo della Libia un gommone con a bordo 64 persone tra cui 10 donne, 5 bambini e un neonato.