La Procura dispone l’autopsia e una perizia cinematica sul tragico incidente costato la vita al centauro Fabio Segato
Il Pubblico Ministero della Procura di Udine, dott.ssa Letizia Puppa, titolare del procedimento penale relativo al tragico incidente stradale costato la vita, a soli 43 anni, a Fabio Segato, dopo la convalida del sequestro dei mezzi, ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio stradale R. B., 91 anni, di San Daniele del Friuli, l’anziano automobilista che con il suo Suv si è scontrato con la moto del collaudatore, e ha disposto un doppio accertamento tecnico irripetibile per fare piena luce sui fatti: oltre all’autopsia, anche una perizia cinematica per ricostruire l’esatta dinamica, le cause e le responsabilità del sinistro, successo giovedì 4 marzo 2021 sulla Strada Regionale 463.
Entrambi gli incarichi saranno conferiti lunedì 22 marzo 2021, a partire dalle ore 9, presso gli uffici di via della Prefettura, rispettivamente al medico legale dott. Ugo Da Broi, che procederà nella stessa giornata con l’esame autoptico, e all’ing. Mario Pozzati, i due consulenti tecnici d’ufficio scelti dal Sostituto Procuratore: alle operazioni peritali parteciperanno anche il medico legale dott. Enrico Ciccarelli e l’ing. Iuri Collinassi in qualità di consulenti tecnici di parte messi a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui la compagna, i genitori e la sorella della vittima, attraverso il responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si sono affidati per essere assistiti, in collaborazione con l’avv. Monica Rustichelli del Foro di Modena.
Segato, che da alcuni anni abitava a Portogruaro (Venezia) con la compagna, non era solo un grande appassionato delle due ruote, le moto erano il suo lavoro: era collaudatore e istruttore, teneva corsi di guida sicura, oltre ad aver partecipato, anche con successo, a tante gare in pista. Una notevole esperienza che purtroppo non gli è bastata quel maledetto 4 marzo, alle 8.30 lungo la SR 463, all’incrocio semaforizzato con via Valeriana: una strada che conosceva bene e che percorreva spesso per testare le moto, come stava facendo quel mattino in sella a una Ducati Diavel.
Il motociclista, secondo una ricostruzione dei fatti, stava procedendo verso sud, avendo la luce verde ha regolarmente attraversato l’intersezione andando diritto, ma all’improvviso si è ritrovato davanti il fatale ostacolo rappresentato da una pesante Volkswagen Tiguan condotta da R. B. che, sopraggiungendo dalla direzione opposta della Regionale, ha svoltato a sinistra per immettersi in via Valeriana. Uno dei punti chiave delle indagini, che si avvarranno ovviamente anche dei rilievi effettuati nell’immediatezza dal corpo intercomunale di polizia locale, sarà appunto quello di chiarire se e come mai l’anziano abbia mancato la precedenza, tagliando la strada al centauro, che nulla ha potuto per evitare l’impatto contro la fiancata destra del fuoristrada. Fabio è stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale di Udine, con un trauma cranico e facciale gravissimo: è stato ricoverato in Rianimazione, in coma, e i medici hanno fatto il possibile per salvarlo, ma i traumi cerebrali riportati nell’urto contro il montante della macchina erano troppo devastanti e alla fine, venerdì 12 marzo, il suo cuore ha cessato di battere. Con un grande gesto d’altruismo, pur nell’immenso dolore, i suoi congiunti hanno autorizzato l’espianto e la donazione degli organi: grazie a lui molte persone potranno ricominciare a vivere.