La Russia chiude i rubinetti del metano a Polonia e Bulgaria. La scusa: non hanno pagato in rubli
La Polonia conferma che Gazprom ha bloccato le forniture di gas. PGNiG, la compagnia petrolifera di stato polacca, conferma in una nota che Gazprom ha sospeso tutte le forniture di gas russo nell’ambito del contratto Yamal. Lo stop non ha impatto sulle consegne ai clienti finali. La società ribadisce di aver debitamente adempiuto agli obblighi previsti dal contratto e che “considera la sospensione delle forniture di gas naturale una violazione del contratto Yamal”. PGNiG ricorda che “può approvvigionarsi di gas dall’Ue tramite interconnessioni con la Germania e la Repubblica ceca e dal mercato globale del Gnl”. Gli impianti di stoccaggio sono attualmente pieni all’80%, afferma. Intanto da parte russa si afferma che la richiesta della Russia di effettuare i pagamenti del gas in rubli non è un ricatto, la Russia rimane un fornitore di energia affidabile ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla Tass. Ovviamente non si sa quanto la posizione russa sia preludio ad una sorta di suicidio economico, di certo c’è da dubitare della minaccia generale che ci ha ricordato l’antica pubblicità di una nota marca di caffè. Comunque secondo Mosca la sospensione delle forniture di gas russo alla Polonia è una risposta ad “atti ostili” contro la Russia, ha aggiunto il portavoce di Putin. Intanto però il presidente della Duma Vyacheslav Volodin invoca una più vasta sospensione il gas ai paesi “ostili”. La Russia ha detto Volodin dovrebbe sospendere la fornitura di gas non solo a Bulgaria e Polonia, ma anche ad altri paesi. “Gazprom ha sospeso completamente la fornitura di gas a Bulgaria e Polonia. Lo stesso dovrebbe essere fatto per quanto riguarda i nostri paesi ostili nei nostri confronti”, ha precisato Volodin su Telegram.