La Russia utilizza bombe a grappolo vietate dall’Onu fin dal 2008 sulle zone abitate. E’ crimine contro l’umanità
Siamo consapevoli che in una guerra la prima vittima è la verità, siamo anche consapevoli del pericolo di diventare strumento di propaganda, soprattutto quando bisogna interpretare le fonti che arrivano dai campi di battaglia. Il pericolo è presente perfino quando si è direttamente nei luoghi, perchè è chiaro che si è sempre “ospiti” di una delle forze in campo che tende a farti vedere quello che vuole e soprattutto dimostrare quant’è “cattivo” il nemico. Fondamentale è quindi muoversi con circospezione ed oggi che non fischiano solo le bombe, ma anche le fake news, c’è il rischio che passi solo il pensiero unico. Intendiamoci, non è in dubbio chi sia l’aggressore e chi le vittime, ma il pericolo di creare un clima di odio che rende difficilissima una possibile futura trattativa è elevatissimo. Ma quando all’aggressione, alla guerra convenzionale già di per se orribile, si unisce l’utilizzo di armi vietate dalle convenzioni internazionali, non vi possono essere cautele se non quelle di verificare le notizie. Ed ora c’è la certezza che in Ucraina la Russia stia utilizzando le vietate bombe a grappolo. Il primo episodio di cui si era avuta la notizia, riportato da troppe fonti per non avere una base di verità, era avvenuto la mattina del 25 febbraio. Si è voluto attendere di avere il massimo possibile di prove e conferme prima di puntare il dito, conferme che ora sono arrivate anche da Amnesty International. Il primo fatto è accaduto nella città nordorientale di Okhtyrka dove un bombardamento il 25 ultimo scorso colpiva la cittadina, compreso un edificio scolastico. Un asilo adibito a rifugio per i civili. Un attacco che ha provocato morti (2 adulti e un bambino) e un numero imprecisato di feriti. Ma non è un episodio di guerra come tanti, perchè le bombe a grappolo sono vietate da una Convenzione Onu del 2008. Questo attacco, lanciato dalle forze russe può configurarsi come crimine di guerra» – ha spiegato Amnesty secondo cui le immagini riprese da un drone mostrano i danni causati dalle bombe a grappolo: quattro hanno colpito il tetto dell’asilo e tre il terreno. Altre 65 fotografie e immagini filmate acquisite da Amnesty International forniscono ulteriori dettagli della scena, dei danni, delle vittime piene di sangue e dei loro familiari. Oggi, a dimostrazione che non si è trattato di episodio isolato, molte fonti giornalistiche raccontano di bombe a grappolo utilizzate sulla città di Kharkiv, il tutto mentre mentre iniziavano i colloqui di “pace” e Putin rassicurava Macron sul fatto che le truppe russe non avrebbero colpito civili. Come detto le bombe a grappolo sono vietate da una convenzione dell’Onu del 2008, anche se né Russia né Ucraina vi avevano aderito secondo l’idea di smaltirne lo stoccaggio. In passato questi ordigni sono stati ampiamente utilizzati in tutte le loro varianti e personalmente ne ho visto gli effetti in Bosnia. Ma l’uso di questo orribile ordigno è stato ampliamente utilizzato in Cambogia, Iraq, Laos, Libano, Vietnam. Quando l’ordigno viene sganciato il grappolo, portato sull’obiettivo ad una altezza voluta e secondo il sistema scelto, si apre automaticamente per rilasciare le cosiddette submunizioni su un’area di estensione variabile a seconda della quota e della velocità. La quasi totalità di mini granate è progettata per esplodere all’impatto col suolo permettendo così di colpire una vasta area. Nell’utilizzo di questi giorni come “vettori” pare siano stati usati razzi, il cui modello potrebbe essere il 9M27K, utilizzato dai lanciarazzi Uracan 200. L’ordigno contiene 30 bombe a grappolo 9N210 o 9N235. Come inizialmente riferito dall’organizzazione investigativa Bellingcat, resti di un razzo 9M27K sono stati trovati 200 metri a est dell’asilo. Al momento dell’attacco, le forze russe erano presenti a ovest di Okhtyrka – ha denunciato ancora Amnesty International – L’obiettivo dell’attacco potrebbe essere stato un deposito di logistica 300 metri a nord della scuola ma i razzi lanciati dagli Uracan 220 mm sono privi di guida e notoriamente imprecisi e per questo, al di la dei divieti Onu, non dovrebbero mai essere usati nelle aree popolate da civile.