La “serenissima” allarga la sua influenza economica sul Friuli. Le aziende vinicole Felluga e Russiz diventano Venete
Ancora un pezzo di economia lascia il Friuli, almeno dal punto di vista della proprietà, dato che essendo vigneti non si possono esternalizzare. Ma in ogni caso, che le aziende vitivinicole Marco Felluga e Russiz Superiore, siano finite sotto il controllo della cantina veneta Tommasi è certamente un fatto rilevante. Ma del resto l’azienda Tommasi prima sotto la guida di Dario Tommasi e ora con al timone il nipote Pierangelo, a partire dal ’97 ha iniziato una campagna acquisti su scala nazionale, nel 97 furono acquistati i 240 ettari in Maremma dell’azienda Poggio al Tufo poi nel 2012 a d essere rilevati furono 100 ettari a Manduria in Puglia, nel 2013 90 ettari nell’Oltrepò pavese, nel 2015 è stata la volta di Casisano, 15 ettari a Montalcino, poi in Basilicata (20 ettari nel 2016) fino agli ultimi due ingressi in Umbria (50 ettari a Orvieto nel 2021) e Sicilia (15 ettari sull’Etna nel 2022). Ora arrivano i pregiati bianchi friulani. A lanciare la notizia (oggi confermata) tre giorni fa, è stato il quotidiano economico “Il Sole 24 ore” secondo cui, con questa operazione, Tommasi va a rafforzare non solo le proprietà terriere ma soprattutto il suo portafoglio prodotti. L’azienda Veneta infatti in realtà è nata e cresciuta prevalentemente con i vini rossi della Valpolicella e negli anni ha aggiunto le produzioni sempre di vini rossi della Toscana (con anche Montalcino), della Puglia e della Basilicata. Ora, sospinta dal mercato che vede migliori fortune sui vini bianchi, la Tommasi ha avviato una strategia di diversificazione. Difficile valutare oggi l’impatto che la nuova proprietà avrà sulle produzioni delle ormai ex cantine friulane e non c’è certo da pensare che la solita dicitura contrattuale che spiega che l’imprenditrice Ilaria Felluga resterà nel gruppo con gli stessi incarichi manageriali, potrà essere garanzia di effettiva continuità. In ogni caso quello che si può registrare con certezza è l’allargamento del Veneto e della sue influenza. Dai media ad altri settori economici, ed ora è arrivato anche al mondo del vino. C’è di cosa meditare.