Laboratorio sartoriale richiedenti asilo dona orsetti e manufatti per i bimbi ricoverati all’Ospedale di Udine
Strumento di diagnosi spesso cruciale, la risonanza magnetica per i bambini è un esame critico, tanto che generalmente i piccoli devono essere sedati per poterla affrontare. Da una difficoltà nota nei reparti di Pediatria, è nata l’idea di offrire ai piccoli pazienti un compagno di viaggio speciale: Balù, un orsetto di spugna privo di parti metalliche e materiali magnetizzabili, progettato e realizzato proprio per poterli accompagnare e rassicurarli nel tempo trascorso dentro al cilindro della Risonanza magnetica. I pupazzi verranno donati ad ABIO (Associazione per il Bambino in Ospedale) il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, alle ore 17.00 presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Udine (Padiglione 7, “Petracco”).
A donarli saranno gli allievi sarti che li hanno realizzati: 12 cittadini stranieri richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale inseriti nei progetti di accoglienza diffusa (CAS e SPRAR) di Udine, protagonisti del corso di sartoria organizzato nell’ambito di “Cantieri in città 2.0”, progetto promosso dal Comune di Udine, finanziato dal Programma immigrazione L.R. 31/2015 della Regione Friuli Venezia Giulia e gestito da Codess FVG Area Nuovi Cittadini in partenariato con Aracon, Caritas Diocesana, Centro Balducci, Consorzio il Mosaico.
Il percorso formativo di sartoria, curato da IAL FVG, ha previsto 3 moduli per un totale di 140 ore: Sicurezza, durante il quale i corsisti hanno acquisito nozioni per operare nel settore in situazioni di rischio basso; Formazione tecnica, con elementi di cucito base, riparazione sartoriale e confezionamento; e infine, un cantiere didattico presso la sartoria messa a disposizione da Caritas. Il progetto “Cantieri in città 2.0” prevede il coinvolgimento degli allievi in attività di utilità sociale. Per questo, nel modulo pratico – improntato al metodo dell’imparare facendo, già sperimentato con successo nelle precedenti edizioni del progetto – gli allievi hanno lavorato alla realizzazione di oggetti destinati ai bambini in ospedale, gli orsetti Balù e i libri morbidi che saranno a loro disposizione in reparto, donati anche nelle settimane scorse ai bambini del nido d’infanzia Cocolar di Udine.
Mettendo a frutto le proprie competenze pregresse ed esercitando le abilità acquisite nel corso, gli allievi hanno avuto modo così di rendersi utili alla comunità. Come successo anche negli anni passati, quando “Cantieri in città” ha coinvolto piccoli gruppi di richiedenti asilo e rifugiati, accolti in strutture di accoglienza diffusa, in percorsi di pubblica utilità, impegnandoli in attività di pulizia e mantenimento di aree pubbliche di Udine, in raccordo con il Comune, la NET ed ENAIP. Per gli allievi, un’occasione di formazione tecnica, quindi, ma anche di alfabetizzazione, responsabilizzazione – gli utenti sono coinvolti in un impegno quotidiano fatto di regole, orari, scadenze – e non ultimo di dialogo e incontro con la comunità che accoglie.