Lago di Cavazzo scandalosamente “fangoso” e la Regione anzichè il bypass propone il pannicello caldo di due ridicole “isole d’acqua”

Tornano alla carica i Comitati salvalago che difendono la naturalità e fruibilità del lago di Cavazzo e parlano giustamente di vergognoso stato fangoso del lago naturale di Cavazzo o dei tre comuni ricordando che si tratta del più grande della regione e a questo punto, aggiungiamo noi, del più offeso dalle dissennate azioni umane per pura speculazione. Insomma quello che potrebbe essere una “laguna” è dannatamente marrone enorme pozza marrone. Si deve rimediare insistono i Comitati  solo con la costruzione di un serio condotto di bypass che convogli le acque gelide e fangose dello scarico della centrale di Somplago a valle del lago evitando così che confluiscano in esso sconvolgendolo. Ma anziché un serio baypass, indicato dagli esperti del “laboratorio lago”, nominati dai comuni rivieraschi, la Regione per tutelare solo gli interessi del consorzio di bonifica e della società energetica A2a intende:

1) realizzare “dispositivi di indirizzamento delle acque” come dalla figura: la centrale continuerebbe a scaricare nel lago e il consorzio a utilizzarlo a suo piacimento.

2) ritenendo sprovveduti gli abitanti della valle, per “compensare” gli amari “dispositivi” citati propone la caramella di due ridicole “isole d’acqua” sulle rive sud e nord costituite da una scogliera con grossi massi calati nel lago non lontani dalla riva con sovrastante camminamento: una presa in giro e un ulteriore snaturamento del lago!

La Regione, spiegano i rappresentanti dei Comitati, anziché proporre fasulle “mitigazioni”,  ripristini senza indugio la naturalità e fruibilità del lago come previsto dal piano regionale di tutela delle acque  sviluppando il progetto completo di preventivo e finanziamento del bypass più idoneo dei tre indicati dagli esperti del “laboratorio lago” nella sua composizione originaria. Questo pretendano anche i sindaci dei comuni rivieraschi del comprensorio, chiosano gli ambientalisti,  forti del sostegno della loro gente. Si può aggiungere che la posizione della regione appare piuttosto ondivaga, dato che l’idea della isole d’acqua attraverso la costruzione di barriere è di fatto ammissione che il problema fanghi è reale.