L’associazione “Kaki Bike for Peace” porta a Trieste, Villaco e Vienna le piante superstiti dell’Olocausto atomico
Nel 79° anniversario dell’Olocausto di Hiroshima e Nagasaki i Paciclisti dell’associazione Kaki Tree Project di Brescia partono da Trieste verso Villaco e Vienna nello spirito della 3a Marcia Mondiale per la Pace e Nonviolenza per un mondo libero da armi nucleari. Giunta alla quarta edizione, nel 2020 Kaki Bike for Peace ha viaggiato da Edolo a Passirano (Brescia), nel 2021 ha risalito la Val Camonica, nel ’22 ha pedalato verso San Marino e nel 2023 è partita per Cassino dalla Tenuta presidenziale di Castelporziano, giungendo infine a Scampìa a Napoli.
Alle 9 di sabato 3 agosto i Paciclisti saranno presenti in piazza Unità a Triestee di lì si sposteranno verso l’albero di Kaki sopravvissuto alla bomba atomica di Nagasaki, piantumato presso lo studio che fu di Franco Basaglia nel Parco dell’ex ospedale psichiatrico a San Giovanni, a ricordo della Rivoluzione Nonviolenta che portò con la legge 180 all’apertura dei manicomi in Italia. Seguirà la partenza alle 10.30.
L’iniziativa farà una prima importante tappa a Gorizia, che assieme a Nova Gorica si accinge a divenire nel 2025 Capitale Europea della Cultura e in quell’anno vedrà la messa a dimora nella città italiana e slovena di un Kaki di Nagasaki. Quindi farà visita alle amministrazioni comunali di Udine e Gemona, e dopo una sosta a Chiusaforte i Paciclisti giungeranno in Austria a Villaco, dove lo scorso anno è stato piantumato il primo Kaki di Nagasaki austriaco presso il Museo Civico locale (nella foto).
Le tre tappe ciclistiche di Radje ob Dravi, Graz e Langewang dal 6 al 9 agosto, date degli Olocausti atomici di Hiroshima e Nagasaki segneranno l’avvicinamento dei Paciclisti a Vienna, dove un “hibakushumoju” è stato piantumato nel parco cittadino di Blumengärten Hirschstetten, mentre un’altro verrà collocato nell’area prospiciente il palazzo delle Nazioni Unite.
Contemporaneamente a Kaki Bike for Peace, si sta concretando l’adesione del Pacifismo austriaco alla 3a Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che giungerà in Europa dall’India a novembre, vicino alla ricorrenza di San Martino. Vienna è stata sede della Conferenza ONU sul Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, dove è stata avanzata la proposta di denuclearizzare il Golfo internazionale di Trieste, in forza del Diritto internazionale.
L’Europa e in particolare l’Italia , si legge nel sito ufficialedi sono attive ormai da oltre 20 ad un progetto nato nella città di Nagasaki chiamato REVIVE TIME KAKI TREE PROJECT. Questo progetto unisce l’arte, il ricordo e la salvaguardia di testimonianze legate al disastro atomico che ha colpito quella città.
Nel 1994, Masayuki Ebinuma, un arboricoltore residente a Nagasaki, iniziò a curare un fragile albero di kaki che resistette alla bomba atomica del 9 agosto 1945 e riuscì a farlo riprendere fino al punto da ottenere delle pianticelle di “seconda generazione “.
L’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima venne a conoscenza di ciò e desiderando dare il proprio supporto all’attività di Ebinuma in qualità di artista, espose le pianticelle ad una mostra d’arte nel 1995 e cercò dei genitori adottivi per le piantine.
Obiettivo del delicato e articolato lavoro del KAKI TREE EUROPE è quello di definire un programma di attività condiviso, nel pieno rispetto dei diversi ruoli e caratteristiche, dell’ispirazione e dell’autonomia di ciascuno. Esso si ispira ai principi del progetto giapponese KAKI TREE -REVIVE TIME per promuovere nel nostro territorio europeo la memoria, la pace, la giustizia la solidarietà nel ricordo della tragedia nucleare, attraverso vari mezzi quali arte, musica e cura dell’ambiente.