L’attività del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale nel 2024
Nel 2024 l’attività di prevenzione e di contrasto alle aggressioni criminali al patrimonio culturale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine , che ha operato con competenza territoriale sul Friuli Venezia Giulia, ma che ha anche svolto attività d’indagine al di fuori delle Regioni di diretta competenza, si è contraddistinta per la particolare incisività dei posti in essere, in particolar modo, sulle piattaforme di vendita on-line ma anche sulla presenza, nel libero mercato, di beni culturali ed opere d’arte di illecita provenienza .
In particolare, l’azione preventiva si è concretizzata nell’esecuzione di 14 sopralluoghi per l’accertamento dello stato di sicurezza di musei, biblioteche e archivi; 60 controlli ad aree archeologiche marine e terrestri, siti UNESCO in primis; 156 verifiche in aree con vincoli paesaggistici e monumentali; 156 controlli ad esercizi commerciali di specifico settore e 19 controlli a mercati e fiere antiquariali. La fattiva e costante collaborazione intercorsa con l’Arma Territoriale che supporta le attività del Nucleo attraverso il prezioso apporto fornito dalle Stazioni Carabinieri, nonché le attività svolte congiuntamente con la Motovedetta della Stazione di Grado (GO) e del Nucleo Carabinieri Subacquei di Genova, ha consentito di attuare un efficace monitoraggio terrestre, marittimo del territorio di competenza.
Si segnala inoltre il lavoro sinergico tra le varie specialità dell’Arma sopra indicate, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio FVG ed il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine che, oltre a monitorare lo stato dei luoghi ove sono presenti i relitti/reperti già censiti, si è provveduto anche al rilevamento ed analisi, di nuovi manufatti mai prima censiti.
Le attività di indagine condotte dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine dimostrano l’importanza del costante monitoraggio del commercio, oggi sempre più svolto su piattaforme dell’ e-commerce attraverso il quale, molte persone, talvolta anche ignare, pongono in vendita dei beni culturali che per loro natura non possono essere commercializzati in assenza di specifiche autorizzazioni. Con il loro recupero e le successive restituzioni, si contribuisce a ristabilire l’equilibrio grazie al quale i beni ritornano nel contesto al quale essi appartengono attraverso l’assegnazione agli Enti deputati alla loro custodia e conservazione.