Laurea fantasma del sindaco di Aquileia o inspiegabile reticenza nel dire dove si è laureato? Scadente in ogni caso la risposta “architettata”

Zorino Emanuele

Da giorni, anzi da settimane,  nella Bassa friulana si rincorrono voci relativamente ad un possibile “inciampo” del sindaco di Aquileia Emanuele Zorino che, come è noto, è anche presidente dell’importante istituzione culturale “Fondazione Aquileia”. La querelle è relativa al fatto che il sindaco, nel curriculum vita, nonché in diverse occasioni, pubblicamente e per iscritto e in comunicazioni “social”, ha dichiarato di essere laureato in architettura presso IUAV di Venezia. Sulla vicenda che appariva poco chiara, alcuni consiglieri d’opposizione, il 15 novembre scorso avevano presentato una interrogazione urgente proprio per conoscere il titolo di studio del sindaco. Oggi un primo epilogo di una vicenda che, vista la sua gravità, pensiamo ne vedrà ulteriori. In sostanza l’attesa dal 15 novembre non è andata delusa e conferma per “logica conseguente” che quella laurea aleggia come un fantasma ma non si palesa mai ed è in odore di non esistere proprio. Infatti si è svolto ieri un consiglio comunale ad alta tensione e dopo una serie di scaramucce verbali, a visto il culmine quando non è arrivata la risposta di merito all’interrogazione de “La Rete per Aquileia” sul titolo di studio del sindaco. Infatti lo stesso anzichè dire dove si è laureato, ha dichiarato di non essere tenuto a rendere note le informazioni mancanti e cioè quelle relative al titolo di studio dichiarato che invece, fanno notare i consiglieri, sono obbligatorie per legge. In realtà il sindaco era stato da tempo sollecitato sul punto a causa della pubblicazione tardiva e lacunosa del curriculum, effettuata solo dopo l’invio di un accesso agli atti della capogruppo Luisa Contin, ben 10 mesi dopo l’elezione. Nel curriculum appare laurea in architettura conseguita in ben 10 anni (1998-2008). Peccato però che dopo un accesso agli atti, la risposta dello IUAV di Venezia, dice che non esisterebbe laurea a nome di Emanuele Zorino e per questo il gruppo consiliare aveva presentato l’interrogazione urgente il 15 novembre scorso. Si voleva, spiegano i consiglieri interroganti, sapere quando e dove il sindaco avrebbe ottenuto la laurea in architettura dichiarata negli atti ufficiali e anche in campagna elettorale. Va aggiunto che secondo il regolamento la risposta all’interrogazione doveva arrivare dopo 5 giorni, ma ne sono dovuti passare 42 per ottenere una dichiarazione del sindaco che però, anziché spiegare, ritiene di non essere obbligato a rispondere, in quanto non esiste un criterio di compilazione del curriculum, citando anche il parere di una, non meglio identificata, funzionaria della Regione FVG. Secondo lui il dato sulla sua laurea viene considerato “personale” e non indagabile da parte dei consiglieri comunali. A questo punto i gruppi di minoranza, esterrefatti, delusi e offesi dalla non-risposta, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta, costernati anche per l’indifferenza della maggioranza che, evidentemente, non è interessata alla verifica delle dichiarazioni del sindaco. Per le minoranze, scrivono nella nota “non è importante il titolo di studio per qualificare una persona, ma l’onestà sì” e annunciano di non avere altra scelta se non il ricorso alle autorità competenti. Insomma una situazione surreale con un sindaco che sembra spacciarsi per architetto o comunque, anche fosse così,  rifiuta di informare sui dati relativi alla sua presunta laurea. Di certo però lo Zorino, come si evince chiaramente da una visura fatta presso l’ordine nazionale degli architetti “non risulta essere mai iscritto all’ordine professionale”. Bisogna aggiungere però che non tutti i laureati si iscrivono all’ordine, anche se, senza iscrizione non dovrebbero comunque usare il titolo di “architetto” ma eventualmente di Dottore in architettura. Fosse solo questo il problema sarebbe una “sottigliezza” perdonabile, del resto in una Regione dove il presidente della giunta si fa chiamare negli atti  “governatore” (titolo inesistente) tutto sembra possibile.   Ma se invece, come pare, la laurea non esiste, saremmo dinnanzi ad una ben più grave mancanza, se non altro di trasparenza nei confronti dei cittadini, ma anche delle istituzioni con le quali il sindaco si interfaccia. Non sappiamo ovviamente, e non spetta a noi, se vi siano implicazioni legali nel caso in cui Zorino non abbia mai conseguito una laurea riconosciuta, non vorremmo però trovarci dinnanzi ad un altro caso “trota”. Sappiamo però che, in via generale, sostenere in maniera mendace di aver conseguito il diploma di laurea è reato. In particolare integra la fattispecie prevista dall’articolo 496 del Codice Penale, il quale disciplina il delitto di “false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o altrui”. Il dettato normativo recita così: “Chi dichiara, mentendo, di possedere un diploma di laurea commette un reato. Nello specifico si tratta di una falsa dichiarazione di qualità personali o, se commessa in ambito di pubblico impiego, di falsità ideologica”. Non proprio uno scherzo e per questo non possiamo e non vorremmo credere che il primo cittadino di una località così importante come Aquileia abbia fatto un tale scivolone, considerando fra l’altro che, la Laurea non è requisito richiesto per essere eletti alla carica di sindaco. Falsificare un curriculum (e non spetta a noi nel caso verificarlo, ma speriamo caldamente qualcuno lo faccia) non è mai un’idea “intelligente”, a prescindere dagli aspetti etici, che dovrebbero avere grande peso quando ci si candida ad una carica elettiva.  Il rischio a cui si va incontro è molto elevato, le conseguenze possono essere sia di carattere penale ma soprattutto, nel caso, di natura politica. Dinnanzi a dichiarazioni mendaci la strada delle dimissioni dovrebbe aprirsi, ma anche in questo caso è una questione di etica che riguarda l’intero consiglio comunale di Aquileia che fra l’altro, nella seduta del 30 aprile 2021, aveva approvato una mozione del gruppo “La Rete per Aquileia” con la quale si chiedeva proprio il completamento dei dati mancanti sulla laurea del sindaco. Probabilmente anche la stessa maggioranza che sostiene il Zorino pensava allora solo ad un errore di natura burocratica. Ma oggi, dinanzi alla reticenza del sindaco che si ostina a non dire dove si è laureato, dovrebbe trarre le conseguenze. Ma temiamo ci sia poco da sperarlo. Ulteriore nota significativa sulla seduta di ieri del consiglio comunale di Aquileia è relativa alle dimissioni non revocabili del vicesindaco e assessore all’urbanistica Nicola Vazzoler senza, si legge in una nota delle opposizioni, “che venisse data lettura delle sue motivazioni” ma con il sindaco Zorino dichiarare in maniera sorprendente che il testo delle dimissioni verrà letto dallo stesso Vazzoler in un consiglio futuro, sebbene, fanno notare i consiglieri di opposizione “non si sia capito a che titolo” essendo appunto dimissionario.

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INTERROGAZIONE TITOLO DI STUDIO SINDACO (1)