Lavoro e disabilità: un caso riuscito: da responsabile di negozio a specialista di marketing
Riqualificare e re-includere un lavoratore con disabilità si può. E’ questo il messaggio che arriva dalla Comunità Piergiorgio, storica realtà udinese che quest’oggi ha voluto raccontare uno dei tanti casi positivi frutto del lavoro di decenni dedicato all’inclusione delle persone con disabilità. L’auspicio è che possa fungere da esempio per altre realtà con situazioni simili.
“Oggi raccontiamo uno dei tanti casi risolti grazie al lavoro e all’esperienza frutto di decenni nella consulenza e nella formazione di persone con disabilità” ha spiegato il presidente della Comunità Aldo Galante. “L’Ufficio H della Comunità Piergiorgio è l’unico centro regionale dedicato agli ausili, operativo dal 1984. Una risorsa indispensabile per il territorio e il collante tra persone con disabilità, associazioni, mondo del lavoro. Questo caso ne è l’esempio più lampante. Invitiamo chiunque a rivolgersi a noi con fiducia”.
IL CASO. L’episodio si è verificato nel 2022 e ha riguardato un lavoratore friulano impiegato nella grande distribuzione, dipendente dal 2015. Era già stato colpito da una serie di distacchi di retina. L’entità della patologia non ha pregiudicato per diverso tempo la possibilità di svolgere le normali mansioni proprie di un capo negozio: ruolo che al tempo ricopriva; nel 2018, però, a causa di alcune complicazioni sopravvenute in seguito a un intervento, l’uomo fu dichiarato non idoneo al lavoro. In seguito al pronunciamento della commissione medica gli venne preservato il posto ma non era più in grado di svolgere le sue mansioni. “Non ho voluto rassegnarmi” racconta Giovanni “volevo lavorare, sentirmi utile, continuare a comportarmi normalmente. Con l’impegno personale si possono riuscire a raggiungere grandi traguardi. La mia fortuna è stato il sostegno del datore di lavoro e delle associazioni e volontari”.
L’addetto ottiene inizialmente il sostegno di A.N.Fa.Mi.V. (Associazione Nazionale delle Famiglie delle persone con Minorazioni Visive), che con i propri operatori lo ha accompagnato nell’adattamento alla nuova situazione. “Il percorso educativo ha avuto inizio nel periodo del lockdown” racconta la presidente Edda Calligaris. “Con altri utenti è stato coinvolto in un progetto basato sul volontariato che aveva quale titolo mutuato da una celebre canzone di Gino Paoli:’4 amici al bar’. In questo contesto ha avuto modo di confrontarsi con altre persone che vivevano lo stesso problema della disabilità visiva”.
Il lavoratore viene poi messo in contatto con la Comunità Piergiorgio, che la scorsa estate attiva un progetto specifico a lui dedicato con l’obiettivo di riqualificarne il profilo lavorativo. La consulenza e la formazione si dirigono verso gli strumenti digitali, facendo leva anche sulle approfondite conoscenze del lavoratore della merceologia presente nei vari negozi. In particolare l’ufficio commerciale della catena in cui è impiegato riconosce e valorizza le sue competenze trasversali, puntando sulle capacità gestionali e di reporting.
Attraverso il lavoro dei consulenti dell’Ufficio H della Comunità è stato introdotto l’utilizzo di tecnologia di tipo assistivo (Screen reader, sistema ingrandente e terminale Braille) rendendo possibile l’adattamento di una postazione informatica, la quale permette all’impiegato, ora responsabile dalla scontistica presente nei vari negozi, di fare da punto di raccordo fra la sede centrale e i punti vendita distribuiti sul territorio regionale, raccogliendo dati, strutturando modelli riepilogati, analizzando e rielaborando informazioni da reinviare quasi in tempo reale, interagendo con strumenti di calcolo che richiedono conoscenze informatiche di tipo avanzato.
Grazie alla grande sensibilità e alla capacità intuitiva dimostrata dai responsabili aziendali è stato possibile preservare e riorientare un patrimonio di competenze pregresse possedute dal dipendente che altrimenti si sarebbero inutilmente perdute. Una eccezione nel panorama contemporaneo, una dimostrazione che facendo squadra ogni risultato è possibile.
I NUMERI. Oltre a questo progetto, lo scorso anno si sono rivolti all’Ufficio H della Comunità Piergiorgio per una consulenza circa un migliaio di persone fra persone con disabilità, famigliari e operatori del settore. L’Ufficio H è l’unico centro del Friuli Venezia Giulia riconosciuto dalla Regione che provvede a facilitare la quotidianità delle persone con disabilità. All’interno vi lavorano 11 persone specializzate in vari campi di applicazione: terapisti occupazionali, consulenti ausili anche per non vedenti, logopedisti, terapisti della riabilitazione, consulenti informatici ed esperti in comunicazione aumentativa alternata.
La consulenza e il prestito degli ausili riguardano diversi ambiti: dagli ausili tecnici per la vita quotidiana (ad esempio carrozzine, sollevatori, ausili antidecubito), agli ausili informatici (tastiere e mouse speciali oltre che comunicatori), fino al più ampio tema dell’accessibilità degli spazi, con l’organizzazione degli spazi domestici, il superamento delle barriere architettoniche, ausili per la mobilità esterna.
La Comunità Piergiorgio si prende cura anche dell’aspetto formativo di riqualificazione dei lavoratori, organizzando numerosi corsi di formazione professionale fin dal lontano 1999, in particolare dedicati alle persone con disabilità e alle categorie svantaggiate. Nel 2022, all’interno degli spazi di Udine e Caneva di Tolmezzo si sono alternati numerosi corsi che hanno riguardato le competenze informatiche, la grafica, la contabilità, il coding, la gestione del magazzino e le tecniche di valorizzazione dell’area montana. Dei 180 partecipanti in totale, 115 sono persone con disabilità.
LA COMUNITA’. La Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine è stata fondata nel 1971 da don Onelio Ciani con un piccolo gruppo di persone. È un’organizzazione che riunisce disabili fisici nel proposito di autogestirsi e di favorire lo sviluppo integrale della persona attraverso il recupero del maggior grado di autonomia possibile. In questo momento, nelle due sedi di Udine e Caneva di Tolmezzo sono presenti una quarantina di residenziali comunitari e altrettante persone che frequentano i centri diurni. Vi lavorano nel complesso una ottantina di professionisti. È riconosciuta come centro di recupero medico – sociale dal 1975 ed è sia una struttura sociosanitaria che un centro di riabilitazione. È convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale per trattamenti riabilitativi. È anche una ONLUS che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e si propone lo sviluppo integrale delle persone con disabilità, psichica, sensoriale e di altre patologie. Ai servizi ambulatoriali, residenziali e semiresidenziali, che costituiscono la sua funzione principale, nel 1984 si aggiunge l’istituzione dell’Ufficio H, con l’obiettivo originario di dare una risposta globale alle esigenze delle persone con disabilità e di sviluppare un servizio innovativo quale quello della consulenza sugli ausili. Un’opera fondamentale riconosciuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel 1996 come Presidio di Rilevanza Regionale.
L’Ufficio H ha come obiettivo l’adozione dell’ausilio più appropriato alle proprie esigenze, un passo fondamentale non solo per la tutela del proprio stato di salute ma un elemento determinante in un percorso di autonomia. L’ufficio garantisce all’utente un intervento il più efficace e completo possibile. L’inserimento o reinserimento lavorativo ne è uno degli aspetti maggiormente significativi. Le attività dell’Ufficio H si focalizzano soprattutto verso una consulenza personalizzata per identificare la soluzione migliore. È prevista la possibilità di provare gli ausili disponibili presso la Sala Mostra o specificatamente recuperati in conto visione. Esigenza forte dell’utente e garanzia di una reale efficacia della soluzione proposta, è l’utilizzo e la personalizzazione di un ausilio prima del momento del reale utilizzo.
L’Ufficio H è una indispensabile risorsa per il territorio come punto di riferimento per aziende sanitarie, servizi sociali, scuole e associazioni pubbliche e private.