Lavoro, la Cgil udine dà il via alla campagna sui referendum: voto occasione cruciale per rilanciare battaglia su precarietà e salari
«Esiste una questione salariale che riguarda il Paese, riguarda il Friuli Venezia Giulia e in particolare la provincia di Udine, dove l’arretramento del manifatturiero e la progressiva terziarizzazione dell’economia stanno favorendo una crescente diffusione del lavoro precario e sottopagato. Da qui la necessità da un lato di rilanciare un disegno di politica industriale, assente dalle politiche di questa Regione, dall’altro di sostenere con ogni strumento la difesa e il rafforzamento della tutela economica e contrattuale dei lavoratori: i referendum sul lavoro promossi dalla Cgil rappresentano un’occasione fondamentale per rilanciare questa battaglia». È quanto ha dichiarato Emiliano Giareghi, segretario generale della Camera del lavoro di Udine, a margine dell’assemblea territoriale dei delegati tenutasi al centro Balducci di Zugliano, che ha ufficialmente aperto la campagna referendaria sul territorio della provincia di Udine. «Una mobilitazione – ha aggiunto Giareghi – che si incrocia anche con altre battaglie che vedono impegnata la Cgil, come quelle per la difesa della sanità pubblica».
Presente ai lavori, davanti a una platea di oltre 250 delegati, anche il segretario generale della Cgil Fvg Michele Piga: «La campagna sui referendum – ha detto – è espressione di un impegno a 360 gradi sui temi del lavoro e in generale dei diritti, dal lavoro e la cittadinanza, oggetto dei cinque quesiti, fino al diritto alla salute. C’è consapevolezza del duro lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, a partire dal superamento del quorum, ma anche la ferma volontà di misurarci su una sfida che è anche civica e di rappresentanza sociale».