Lavoro: Pozzo-Celotti (Pd), Fvg pensi a rilancio politiche industriali
«La preoccupante situazione dell’economia e del lavoro che tocca anche i lavoratori del comparto del mobile non va trascurata, così come le crisi che stanno coinvolgendo diverse industrie del Fvg. Serve intervenire sulla politica economica e sociale da parte del Governo centrale, così come è necessario pensare a un rilancio delle politiche industriali da parte di quello regionale». Lo affermano i consiglieri regionali Massimiliano Pozzo e Manuela Celotti (Pd) presenti oggi al presidio fuori dalla Snaidero a Majano per portare la solidarietà del Pd e raccogliere le istanze di sindacati e lavoratori.
«Siamo preoccupati per l’economia della regione e del Friuli. Lo stallo di Wärtsilä, in attesa del tavolo ministeriale della prossima settimana, la costante difficoltà di Electrolux, i licenziamenti della Dl Radiators di Moimacco, i 52 dipendenti che resteranno a piedi dall’Acs di Tavagnacco: sono solo alcune delle crisi che abbiamo sul territorio regionali» ricordano Pozzo e Celotti.
«Lo scenario internazionale fa rallentare l’export delle imprese che vendono all’estero, ma la miriade di piccole medie imprese, capitale produttivo della nostra regione, soffre per la debolezza del mercato interno, legato alle difficoltà delle famiglie dovute a salari bassi, inflazione, mutui. Se per le imprese ci sono difficili nodi da affrontare, come la transizione energetica, ecologica e tecnologica, per i lavoratori, il vero tema resta la qualità del lavoro. Anche gli ultimi dati mostrano anche qui in Fvg precariato e salari bassi diffusi, soprattutto per giovani e donne» continuano.
«A fronte di questa situazione è prioritario che la Regione studi un serio piano di rilancio delle politiche industriali. E ora che ci accingiamo a discutere una manovra che forse sarà l’ultima a essere così corposa, è bene che la Giunta inizi a condividere realmente e non solo con azioni di facciata delle scelte strategiche, individuando dei pacchetti di incentivi alla crescita che necessariamente seguano filoni strutturali e non si disperdano in mille rivoli».