Le “riflessioni” di Legambiente sui “passaggi a livello a Udine”

In una nota di Legambiente a firma del Presidente regionale Sandro Cargnelutti  l’associazione analizza per “punti”  il problema dei passaggi a livello in comune di Udinesi.

Punto uno: L’associazione si è espressa sul problema dei passaggi a livello in comune di Udine utilizzando approcci diversi: un approccio locale, favorevole alla loro eliminazione e un approccio regionale che ha inteso la linea come sistema unico che collega i territori e considerato i diversi portatori di interessi (cittadini, automobilisti, pendolari…). Entrambi legittimi.

Punto due. L’associazione è rispettosa delle iniziative e proposte espresse dai cittadini e che intendono migliorare la mobilità urbana, renderla più sostenibile, favorendo trasporto pubblico e la mobilità dolce

Punto tre.  Il comune di Udine ha un parco macchine significativo (66 auto ogni 100 abitanti) e migliaia di ingressi / giorno. Vecchie stime parlavano di circa 50.000. Tutti concordano che questa situazione non costituisce uno scenario futuro desiderabile in quanto, non libera spazi di vivibilità urbana di qualità e incide sulla qualità dell’aria.

Punto quattro. Sul tema dei passaggi a livello, l’associazione difetta di alcune informazioni ufficiali utili allo scopo e che vedono come interlocutori principali RFI, gestore delle infrastrutture e la Regione committente del servizio di trasporto pubblico ferroviario.  Riassumiamo in sintesi quelle più significative scrive Cargnelutti:  La cintura esterna è adeguata dal punto tecnologico e della sicurezza ad integrare il trasporto passeggeri, senza penalizzare i volumi di traffico merci auspicabilmente in crescita di quanto aumenterebbero i tempi di percorrenza per i pendolari diretti a Udine  quale potrà essere l’impatto dell’allungamento dei tempi sull’abbandono del treno e il passaggio all’auto privata. In tal senso una indagine sarebbe quanto mai opportuna. I pendolari che utilizzano mezzi pubblici, contribuiscono alla ricchezza della città e non intasano strade e parcheggi. Per inciso, a livello regionale a fronte di un deciso miglioramento del materiale rotabile non c’è stato un incremento di passeggeri. Questo problema dovrà essere considerato nel prossimo contratto di servizio con il futuro gestore; interpella inoltre le istituzioni locali, comitati e cittadini interessati a una mobilità sostenibile.

L’associazione propone pertanto che: Le istituzioni sopra richiamate diano contezza delle richieste “basiche e preliminari” avanzate da Legambiente e da altre associazioni. Le diverse ipotesi progettuali vengano valutate sotto il profilo tecnico, considerando l’impatto sulla qualità della vita urbana (qualità dell’aria, fruibilità dell’ambiente, decongestione del traffico veicolare,…), le esigenze di potenziamento del servizio ferroviario e del trasporto pendolare. Il tutto con un approccio sistemico e integrato con il resto del territorio. Il processo decisionale coinvolga anche le associazioni ai sensi dell’articolo 55 e 56 della riforma del terzo settore (coprogettazione e copianificazione).