Letta annuncia che anche i “nomi importanti” non avranno collegi preferenziali. Shaurli (Pd), molta responsabilità per i segretari regionali
“Letta ha dato molta responsabilità ai segretari regionali e chiesto forti candidature di territorio. Il nostro compito è dunque mettere in campo le migliori persone per rappresentare la proposta del Pd e l’importanza della sfida che abbiamo di fronte, a partire dai collegi uninominali dove dobbiamo giocarci fino in fondo la nostra partita, ancor più che nei posti dati per sicuri”. Lo ha detto il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, oggi a Roma alla direzione nazionale del partito.
“Non demonizzeremo gli avversari ma – spiega il segretario dem – forse mai come in queste elezioni siamo di fronte alla scelta fra due diverse idee di Paese. La destra chiede di rivedere il green deal e noi vogliano spingere sulla sostenibilità ambientale, loro pensano che i nostri giovani non vogliono lavorare e noi chiediamo un salario minimo garantito perché abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa. Meloni e Salvini guardano con diffidenza all’Europa e strizzano l’occhio agli autoritarismi russi e ungheresi, mentre noi – aggiunge Shaurli – siamo orgogliosi del progetto europeo e di ciò che significa in termini di valori e di risorse per ripartire”. Il riferimento del segretario regiole Pd Fvg è conseguente a quanto aveva affermato questa mattina il segretari nazionale Enrico Letta quando nella sua relazione alla direzione Pd ha affermato che “la scelta dei candidati dovrà essere molto attenta perché le elezioni si giocano su 30 collegi uninominali al Senato e 30 alla Camera”. “Tutti i nodi saranno sciolti in una logica di interesse generale. Non perché io ho da candidare miei amici, ma perché faremo le scelte migliori. Ci sono 30 collegi al Senato e 60 collegi alla Camera dai quali dipenderanno queste elezioni”. Ha aggiunto Letta: “Sono quei collegi nei quali siamo sotto di 5-6-7-8 punti. Scegliere il candidato giusto, ha chiarito, vuol dire che la gente, che non è ingenua, va a vedere se il candidato giusto ha tre paracadute oppure no. Il voto che dobbiamo chiedere alle persone è un voto di chiarezza anche su questo: mi gioco tutto, ti chiedo il voto”. Letta ha poi aggiunto che “il due di agosto il lavoro istruttorio dei segretari regionali deve terminare. Tra 9 e 11 agosto convocheremo direzione nazionale e andremo alla chiusura delle scelte”. “Sarà una campagna elettorale difficilissima, ha aggiunto Letta, si vota per un Senato con 200 componenti, con una legge maggioritaria. Bisognerà correre. La campagna elettorale dobbiamo farla perché la maggior parte dei collegi ce la dovremo giocare casa per casa. Con dei candidati sul territorio, non candidati astratti. Lo dico anche ai nomi importanti, perché nome importante significa grande responsabilità. Se ognuno di voi si approccia a questa vicenda su come posso essere utile è una cosa, se pianta un chiodo e dice vediamo come me la risolvono è differente. Possono volare stracci. Io non ho avuto la fortuna di partecipare alla direzione nazionale che approvò le liste la volta scorsa. Facevo un altro lavoro. Io farò di tutto perché non sia così, perché tutti i nodi siano sciolti. Non ho da candidare miei amici, dobbiamo scegliere il candidato giusto”. Se sarà davvero così per alcuni “maggiorenti” sarà difficile avere collegi “blindati” perchè mai come in questa occasione l’astensione potrà essere una scelta anche sulle persone.