Lettera al Direttore: L’agognato scranno
Gentile Direttore,
è una valanga di impegni e problemi quella che incombe sulla città, dalla viabilità all’abbattimento delle barriere architettoniche, dalla sicurezza alla raccolta differenziata “casa per casa”, dal tempio crematorio all’inchiesta dell’Anac sullo stadio, solo per citarne alcuni.
Sembra però che per i nostri cari rappresentanti di maggioranza in consiglio comunale – al di là del tanto vantato “interesse a raccogliere le istanze provenienti dal territorio e dare risposte ai cittadini” – l’interesse primario sia invece la “lotteria dello sgabello” ossia la rivendicazione di un assessorato purchessia per la propria forza politica, affiancati anche dai consiglieri di quartiere nominati in quota.
Consiglieri di quartiere – di alcuni dei quali è finalmente chiara l’appartenenza partitica di maggioranza, altro che “espressione delle associazioni” come veniva detto; uno fra tutti Sandro Bassi, appunto di Autonomia Responsabile – che non si resero disponibili quando, ancora molti mesi fa, chiesi loro di intervenire, ognuno nel suo quartiere, per fare in modo che avessero luogo incontri pubblici per discutere delle criticità (e degli aumenti, inevitabili) che sarebbero stati causati dalla nuova modalità di raccolta “porta a porta” (chissà se le criticità, ora che le hanno cambiato nome, spariranno…).
Forse questi consiglieri non erano disponibili “per non disturbare il manovratore”, ben al di là del bene di Udine?
Non mi risulta che, da parte di AR, che appartiene alla maggioranza di questa consiliatura, sia stato chiesto conto al sindaco neppure sullo Stadio, anche se il, forse, futuro assessore Marco Valentini ora vanta “attenzione affinché la convenzione sullo Stadio preveda esplicitamente superfici commerciali inferiori ai 1500 metri quadrati” e che questa convenzione debba passare all’esame del Consiglio comunale; questo ben dopo l’impegno profuso dal consigliere Domenico Liano (e, prima di lui, dalla scrivente) per far luce sulla necessità di una nuova convenzione fra il Comune di Udine e l’Udinese Calcio (adeguatamente onerosa per quest’ultima).
Che poi, se nessuno avesse fatto l’esposto all’Anac – cosa che non credo AR possa rivendicare perché l’ho fatto io – è probabile che tutto in questo “affare Stadio” sarebbe passato sotto silenzio, proprio come anche nell’ultimo incontro a Paderno sul tempio crematorio sia il presidente che i consiglieri di circoscrizione si son ben guardati dal dire alcunché.
Claudia Gallanda
già consigliere comunale di Udine
mandato 2013-2018