Linea ferroviaria Venezia-Udine colabrodo tra guasti e mancanza di investimenti seri
“Esprimo seria preoccupazione per la situazione gravosa che continua a caratterizzare la linea ferroviaria Venezia-Udine, una delle più critiche di tutto il Nord-est, senza dimenticare la linea Udine-Trieste. Due guasti al mese in media riportati dalla stampa locale rappresentano solo la punta dell’iceberg di un’infrastruttura vetusta e incapace di rispondere alle esigenze quotidiane dei pendolari e delle attività che dipendono dalla sua efficienza.” Così si è espresso in prima battuta Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG relativamente agli ultimi dati relativi al trasporto ferroviario tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
“È inaccettabile – aggiunge il Consigliere Honsell – che in una regione come la nostra che si sente parte del motore economico del Paese, le infrastrutture ferroviarie siano in queste condizioni: gli annunci di lavori di ammodernamento si sono susseguiti di continuo negli ultimi anni, ma concretamente nulla è stato mai fatto per risolvere i problemi strutturali e organizzativi della rete.”
“La responsabilità politica è chiara: Salvini, attualmente Ministro delle Infrastrutture, dimostri le sue capacità amministrative, altrimenti sarà ricordato solamente per i suoi slogan. È l’intera rete ferroviaria a livello nazionale che ormai è inadeguata. E non possiamo ignorare che lo stesso governo regionale di centro-destra, che dura ormai da quasi sette anni, ha contribuito a questa situazione. La mancanza di una visione strategica e di una pianificazione a lungo termine – prosegue Honsell – è evidente, e i pendolari del Veneto e del Friuli Venezia Giulia ne pagano ogni giorno le conseguenze con ritardi, cancellazioni e un servizio non degno.”
“La linea ferroviaria Venezia-Udine non è solo un’arteria strategica per il Nordest, ma anche un simbolo di mancanza di investimenti adeguati e di responsabilità politica. Senza cronoprogramma seri, senza risorse certe, e senza una chiara volontà politica di affrontare il problema alla radice, continueremo a navigare nell’incertezza e nell’inefficienza, come nel caso dell’accordo relativo all’eliminazione dei passaggi a livello nel nodo di Udine.” Conclude Honsell nella nota.