L’Itaglia di Petrolio, la mostra “Pasolini 100” e il doc: ultime fasi del progetto “Noi, non popolani, nella stretta del popolo contadino”
E’ il romanzo incompiuto del Novecento che ha generato più visioni discordanti e interpretazioni antitetiche, probabilmente proprio ciò voleva ottenere il suo autore. Petrolio, romanzo-verità di Pier Paolo Pasolini pubblicato nel 1992, ben diciassette anni dopo la morte del dell’autore, è probabilmente una delle massime espressioni di un autore che ha deciso di mettersi in gioco totalmente, di rischiare al di fuori di ogni idea di politically correct. Proprio da una lettura-riflessione su Petrolio partirà l’ultima fase del progetto “Noi, non popolani nella stretta del popolo contadino”, che per celebrare il centenario dalla nascita del multiforme intellettuale ha proposto nel corso dell’anno spettacoli teatrali e conferenze a lui dedicate. In quest’ultima fase l’Associazione Studio Giallo, ideatrice del progetto, ha scelto invece di concentrarsi su una delle opere simbolo di P.P.P., con la lettura “L’Itaglia di Petrolio”, recitata dal suo autore, il regista e attore Maurizio Soldà, e, in parallelo, di proporre una mostra, “Pasolini 100”, per ripercorrerne la vita, le opere e il legame con la sua patria elettiva, il Friuli, e di chiudere il progetto con la proiezione, in collaborazione con Casa del Cinema, del documentario “Pasolini. Cronologia di un delitto politico”, un “itinerario istruttorio” nella vita di Pasolini dal 1960 al 1975, alla ricerca della verità politica sul suo omicidio.
La lettura “L’Itaglia di Petrolio”, con accompagnamento musicale di alcuni insegnanti e allievi della Scuola Comunale di Musica di Ruda, sarà proposta in anteprima, a ingresso libero, martedì 29 agosto alle 18.30 all’ex Amideria Chiozza di Perteole-Ruda, con la partecipazione dell’Associazione Amideria, per poi venire replicata martedì 5 settembre alle 18.30 davanti all’ex atelier Zigaina, presso il giardino della famiglia Toppani Lutman a Ruda (via Mosetig 1) e mercoledì 6 settembre alle 20.30 presso il complesso rurale Lascito Dal Dan, a Privano di Bagnaria Arsa (via della Chiesa 6). “Petrolio non fu pubblicato per inopportunità, e qui entra in gioco l’Italia con la gl di aglio: è uno scritto che non fu ritenuto opportuno pubblicare – è il commento di Soldà -. Pasolini oggi è un’icona letteraria perché è “contro tutto”. Contro la letteratura, la neoavanguardia, contro il potere, contro il capitalismo, contro la globalizzazione, contro l’omologazione, contro il conformismo, quindi quasi un profeta che mette le dita nelle piaghe di quest’Itaglia immatura, impreparata ad affrontare i cambiamenti. Pasolini definisce Petrolio “romanzo”. Ma qui si tratta di tracce, di segnali di sentieri che confondono, certe volte appositamente. E questo è l’aspetto, secondo me , più affascinante di questo scritto. Affascinante perché intrigante, spiazzante, ermetico in certe sue parti. Ed è divertente per il lettore chiedersi “ma cosa vuol dire questo?”, oppure “ma scherza o fa sul serio, sarà vero?” E ci si diverte, in questo labirinto”. Gli incontri tenuti da Maurizio Soldà intendono accompagnare il pubblico nei meandri di queste narrazioni labirintiche, stimolare e divertire gli ascoltatori, dimostrando che fra il Pasolini del 1946 e quello del 1975 c’è una assoluta coerenza.
Inaugurerà invece il 2 settembre alle 11 all’interno del municipio di Ruda “Pasolini 100”, mostra illustrativa sulla figura e l’opera di Pier Paolo Pasolini, pensata per fornire un quadro d’insieme che aiuti poi a comprendere anche i singoli focus “pasoliniani” proposti nel corso del progetto. Curata per i testi da Mario Brandolin e per l’impaginazione grafica da Renato Danelone, è un omaggio a uno degli intellettuali più significativi del ‘900 italiano e al suo profondo legame con il Friuli. Ripercorre attraverso una serie di pannelli le principali tappe della vita di P.P.P., le sue opere cinematografiche, i suoi scritti, l’impegno politico, la scoperta del Friuli e del friulano, la sua vocazione pedagogica e altro ancora. La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta per un mese e sarà visitabile negli orari d’apertura del municipio.
Il progetto “Noi, non popolani nella stretta del popolo contadino” si chiuderà con la proiezione, in collaborazione con Casa del Cinema e I Mille Occhi, del documentario “Pasolini. Cronologia di un delitto politico” (2022), di Paolo Fiore Angelini. Il doc, che sarà distribuito dalla Cineteca di Bologna dal 16 ottobre nella rassegna Il Cinema ritrovato al cinema, è in programma giovedì 7 settembre alle 21 al Giardino pubblico Muzio de’ Tommasini di Trieste (costo del biglietto 3,5 euro).