L’uso corretto delle parole è fondamentale per trattare dei diritti umani

L’uso delle parole, dei toni e del linguaggio sono importanti per tutti o almeno lo dovrebbero essere soprattutto per chi riveste un ruolo istituzionale. L’uso di termini corretti diventa la cifra con la quale valutare le persone e non si può certo lasciare perdere quando un lessico inappropriato viene utilizzato per descrivere tragedie umane, ha quindi ragione Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra FVG nello stigmatizzare quanto affermato dall’assessore alla paura, pardon sicurezza, Pierpaolo Roberti che recentemente ha proposto di posizionare fototrappole sui sentieri di confine per individuare in tempo reale gli immigrati che entrano irregolarmente in Italia come fossero animali al passo.  Scrive Honsell: “La disinvoltura con la quale l’assessore Roberti usa la parola “fototrappola” è agghiacciante se si pensa che si riferisce a esseri umani, così come quando parla di “una rotta che sbuca su un sentiero”. Questo lessico è appropriato solo a quando si parla di fauna selvatica, non di persone. Altrettanto grave è distinguere tra una migrazione buona e una migrazione cattiva. La migrazione, ormai è assodato, nasce da terribili condizioni ambientali e sociali di diversi paesi come l’Afghanistan dove, malgrado le enormi spese militari sostenute da paesi come l’Italia per inviare truppe, non vi sono istituzioni democratiche. I sentimenti umanitari dovrebbero essere le premesse di ogni azione. Invece l’Assessore Roberti non dice che i costi per i minori non accompagnati sono cresciuti proprio perché la Regione si è disinteressata del problema costringendo i Sindaci ad avvalersi di strutture private, senza nessun chiaro standard, diversamente da come sarebbe avvenuto se la Regione avesse gestito  autonomamente il problema con un bando omogeneo come avveniva in passato prima della pandemia in altre situazioni. Roberti deve rendersi conto che il problema dei migranti non può più essere utilizzato come manganello elettorale, ma deve essere affrontato in modo responsabile da chi ha voluto governare. Stupisce infine che la polizia di frontiera abbia bisogno proprio dei soldi della Regione per le attrezzature. Sorge il dubbio che non sia convinta di investire tali cifre su quella strumentazione.”