M5s: “Depuratore di Lignano, la telenovela continua. Con soli 18 anni di ritardo il Cafc interverrà ma qualcosa, come sempre, non torna”.

Depuratore Lignano

“Leggiamo con piacere che con soli 18 anni di ritardo il Cafc interverrà, per l’ultima volta, sul depuratore, ma qualcosa, come sempre, non torna”. A dirlo è il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle Cristian Sergo  che da consigliere regionale ha sempre sottolineato come l’impianto lignanese non potesse definirsi completo. “Come si evince dalla delibera del Comune il progetto approvato riguarda il completamento del primo e del secondo lotto, dei 4 previsti già nel 2005 e che a detta della società erano stati conclusi a regola d’arte nel 2015, gli altri non servono più?”.  “Il Cafc nel 2019 aveva depositato un progetto di potenziamento e adeguamento che prevedeva circa 6 interventi sull’impianto e quelli approvati venerdì dal Comune sono solo due, con gli alberi per schermare gli odori, che a detta della società non si sono mai sentiti all’esterno dell’impianto, ma secondo l’Asufc sì, saliamo a tre. Gli altri interventi? Erano inutili? Eppure, era la stessa società a dichiarare che avrebbe dovuto completare i lavori di realizzazione del sedimentatore finale mancante e il revamping della linea biologica esistente. Ora si approva il sedimentatore, è un passo avanti a valle del trattamento, ma il revamping della linea biologica vecchia? Non serve più?”. “Ci è sempre stato detto che il depuratore rispondeva a tutte le autorizzazioni e prescrizioni, se davvero fosse così possiamo dire che l’impianto sia dimensionato per sostenere la settimana di massimo carico come richiede il piano regionale di tutela delle acque? O dobbiamo credere che in Agosto siano 86.400 gli abitanti equivalenti di Lignano a fronte delle 250 mila presenze dichiarate? Se i lavori in programma non aumentano la capacità di trattamento, non migliorano la capacità di disinfezione, ma solo la sua qualità, che però è già perfetta, se le analisi sono perfette, a che serve spendere due milioni di euro delle nostre bollette? Domanda più che lecita considerato che a causa dei ritardi accumulati non è stato possibile usufruire di un finanziamento della Banca Europa degli investimenti già concesso per 600 mila euro”. “Questa è solo una delle mille domande che non troveranno risposte, come rimangono senza risposte le 50 pagine di osservazioni presentate al progetto di adeguamento e potenziamento del 2019, quello che prevedeva anche il revamping della linea di trattamento, ritirato senza una motivazione valida”.