“Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza”
La misura è colma, questo il pensiero di molti, cittadini comuni, imprenditori e perfino politici che una volta tanto in maniera bipartisan e senza i tentennamenti che in passato hanno caratterizzato certe posizioni destrorse fiancheggiatrici verso no vax e no green pass. Il presidente della giunta regionale Fvg Massimiliano Fedriga, ad esempio, vuoi per i numeri di contagi che rischiano di travolgere la sanità, vuoi per aver annusato l’aria (e i sondaggi), oggi è stato molto chiaro nel descrivere la situazione ed individuare le responsabilità, anche se tace sulle inefficienze del sistema sanitario a gestione Riccardi : “Siamo a un passo dalla zona gialla, ha detto, e questo è dato dal numero dei ricoveri anche in area medica, molto vicino al 15%. Il Friuli Venezia Giulia andrà in zona gialla, ma per fortuna questo prevede misure ancora molto contenute. Tuttavia, il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico per l’economia, è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere”. Poi la stoccata: “Non possiamo far pagare il prezzo di eventuali nuove chiusure ai vaccinati, che hanno difeso se stessi e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale” perchè, ha spiegato “chi ha seguito le regole è ben diverso da chi, invece, porta in giro fake news, non vuole partecipare alla campagna vaccinale, racconta fandonie sul vaccino”. “Dunque è chiaro che l’invito che continuo a fare è a vaccinarsi, se ancora non lo si è fatto, e a fare la terza dose dopo i sei mesi”. Vaccinarsi, ha aggiunto Fedriga, perchè ormai i dati scientifici ne dimostrano l’efficacia, in quanto proteggono noi e le strutture ospedaliere che, altrimenti, rischiano di diventare sovraffollate”. “Per avere una testimonianza di quanto questa fetta assolutamente minoritaria di individui sia aggressiva, basta guardare le pagine sui social, dove chi la pensa in modo diverso da questo estremismo negazionista, viene attaccato, offeso e minacciato”. Fedriga ha anche commentando l’indagine sul canale Telegram “Basta dittatura” che coinvolge 16 città italiane, tra le quali Trieste e Pordenone dove sono stati individuati tre tra i principali attivisti del canale negazionista e complottista. Si tratta di un triestino di quarant’anni e due pordenonesi cinquantenni, denunciati assieme ad altri 14 “attivisti” per istigazione a delinquere aggravata e istigazione a disobbedire le leggi, il tutto nell’ambito di un’inchiesta condotta dai magistrati del gruppo terrorismo ed eversione della Procura di Torino. Gli indagati avevano partecipato alla chat istigando sistematicamente all’utilizzo delle armi e a compiere gravi atti illeciti contro le più alte cariche istituzionali; nel mirino anche forze dell’ordine, medici, scienziati, giornalisti e altri personaggi pubblici accusati di “asservimento” e “collaborazionismo” con quella che definiscono “dittatura”. Pesanti insulti anche alla maggioranza della popolazione che, vaccinandosi, avrebbe accettato di rendersi “schiava” dello Stato. Bisogna dire che forse l’eccessiva tolleranza nelle prime manifestazioni dove la “continua la violazione delle regole”, di cui parla oggi Fedriga, era già più che palese. Già allora non venivano mantenute le distanze, non si indossavano le mascherine e le aggressioni verbali e fisiche ai giornalisti erano una regola e non l’eccezione. Insomma tutto quello che abbiamo visto per settimane oggi appare intollerabile ma lo era da tempo. Certo i comportamenti peggiori non vanno generalizzati a tutti i partecipanti, ma è ovvio che anche chi si professava pacifico poco nulla ha fatto per isolare i facinorosi. Ed allora vale la pena fare qualche considerazione, perchè nulla avviene in maniera casuale. Iniziamo con il dire che grande responsabilità l’hanno i social e la pretesa di molti di abbeverarsi non al sapere della scienza ma a quella general-generica quando non fantasy dispensata da internet. La rete in realtà è come una enorme biblioteca disordinata dentro la quale si trova di tutto ma dove navigare senza strumenti culturali di base diventa pericoloso, ogni tesi trova una antitesi ma quelle strampalate e false, purtroppo, sono le più evidenti e gettonate. La fanno da padrone perchè è chiaro che il web e i social non creano gli stupidi, li sviluppano soltanto e poi il virus dell’idiozia si propaga come se non di più del covid. Per questo, in conclusione anche pare brutto dirlo, è velleitario pensare di poter convincere con le motivazioni della scienza e della razionalità chi contrappone la pseudoscienza “à la carte” e l’ideologia cieca on demand. Il problema è che quanto avviene oggi su vaccini e green pass potrebbe essere l’avvisaglia di un futuro che avanza, quello che vede il rischio che la supponenza dell’idiota diventi il male del secolo e il delirio delle generazioni future. I segnali ci sono tutti ed hanno come effetto collaterale il prevalere dei linguaggi di odio, a partire di certa propaganda politica che su questo sta facendo proseliti. L’unico modo per contrastare il fenomeno, pur controbattendo con la forza delle idee alle strampalagini pericolose e il falso con il vero, è quello di lasciarli cuocere nel proprio brodo, finche questo non si evapori, perchè la malafede è bestia ottusa ma spesso è come le bugie, ha le gambe corte . Concludiamo questo ragionamento con alcune citazioni celebri che ben si adattano alla situazione e che danno alcuni suggerimenti di comportamento che varrebbe la pena seguire: la prima è di Arthur Schopenhauer che diceva: “Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un modo solo per rivelare la propria intelligenza: quello di non parlare con loro”, frase alla quale potrebbero fare eco due aforismi attribuiti ad Oscar Wilde che diceva: “Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza” aggiungendo poi “viviamo in un’epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso”.