Manifattura: Conti (Pd), debolezza si riflette su sistema Fvg
“Bisogna prendere più sul serio il momento opaco che sta attraversando la manifattura in Friuli Venezia Giulia, come in altre regioni d’Italia. Il settore manifatturiero è un vero asset fondamentale per lo sviluppo socio-economico, per l’effetto positivo indiretto e indotto sul resto dell’economia che si traduce in un effetto moltiplicativo sul Pil nazionale e ancor di più su quello regionale”. Lo afferma la segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti, commentando i dati resi noti dall’Ires Fvg relativi al primo semestre del 2024, durante il quale il numero di assunzioni in Friuli Venezia Giulia nel settore privato è diminuito dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (1.174 unità in meno), con una flessione del numero di nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato (-6,2%, pari a -757 unità), connesso al rallentamento di alcune attività manifatturiere.
“Il calo delle assunzioni specie dei contratti a tempo indeterminato nella manifattura regionale – ragiona la segretaria dem – è un segno di indebolimento di tutto il sistema economico del Friuli Venezia Giulia, che si riflette a largo raggio e non si può sperare di contrastare con la terziarizzazione e i servizi, incluso il turismo. La sofferenza delle aree a vocazione industriale e artigianale con propensione all’export non pare transitoria. Perciò questo non è il momento di esibire numeri illusori né di perdere tempo in riforme inutili come le neoprovince o in altre leggi omnibus. Serve impostare una incisiva politica industriale – sostiene Conti – di sistema territoriale e strategica che accompagni la nostra manifatturiero oltre l’attuale stagnazione e la prepari a nuove sfide”.