Manovra di bilancio. Moretuzzo: «Manovra debole su manifatturiero, contrasto alla povertà e politiche ambientali»

«La grande disponibilità di risorse presente in manovra rischia di non essere utilizzata per affrontare alcune delle questioni chiave del prossimo futuro della comunità regionale e che può essere rappresentata in estrema sintesi da un dato paradigmatico: nell’arco di 15 anni in Friuli-Venezia Giulia ci saranno circa 100 mila persone in meno in età lavorativa. Questo avrà un impatto straordinario sul sistema economico, scolastico, sanitario, istituzionale e per questo vanno prese subito le misure per affrontare una situazione che fra qualche anno sarà decisamente più complicata». Così il Presidente del Gruppo consiliare Patto per l’Autonomia – Civica FVG, Massimo Moretuzzo, relatore di minoranza nel corso della discussione della manovra di bilancio per il triennio 2025-‘27.

«La situazione finanziaria decisamente positiva mette l’amministrazione regionale nella condizione ottimale per effettuare scelte strategiche non più rinviabili». Moretuzzo evidenzia i nodi, a partire dalla tenuta del settore manifatturiero, ricordando la diminuzione della produzione industriale della provincia di Udine nel terzo trimestre del 2024 pari a un meno 8,2% rispetto al secondo trimestre del 2024. «È necessaria – dice – un’azione forte della Regione, che invece su questo tema è ancora troppo debole. Questo vale anche per il commercio e il turismo, nonostante le tante risorse assegnate a questi due settori. Non c’è più tempo da perdere, ad esempio, per evitare la chiusura dei negozi di vicinato, punti di riferimento commerciale e presidio territoriale. Oppure per evitare che il fenomeno dell’overtourism esploda anche in alcune zone della nostra regione. E – continua – se accogliamo con favore alcune novità importanti, come il Programma Valore Agricoltura che cerca di intervenire tempestivamente rispetto alle esigenze delle imprese agricole, pensiamo ci sia ancora molto da fare per raccogliere le indicazioni provenienti dalle normative europee sulla rigenerazione dei terreni, sulla tutela della biodiversità, sulla promozione delle filiere locali. La transizione ecologica ed energetica dei settori produttivi è strettamente collegata alle politiche ambientali dell’amministrazione regionale, che rimangono purtroppo uno dei principali punti di debolezza dell’azione amministrativa di questi ultimi anni e si traducono nell’incapacità di gestire fenomeni contingenti come la proliferazione di campi fotovoltaici che incombe su migliaia di ettari di terreni agricoli delle pianure friulane.

Moretuzzo parla di «mancanza di iniziativa, compensata dall’attivismo della Giunta regionale su temi che sono stati dibattuti in più occasioni dentro e fuori dall’aula consiliare, come il destino del Tagliamento e delle comunità rivierasche, con prese di posizione e atti amministrativi contraddittori, e sull’assetto della viabilità regionale, in primis sulla strada Cimpello-Sequals-Gemona. Per altre situazioni, come quello del collegamento stradale del passo di Monte Croce Carnico, nella manovra non c’è traccia. Non certamente per mancanza di risorse».

Nella sua relazione, il capogruppo di Patto per l’Autonomia-Civica FVG porta l’attenzione sui bisogni di salute crescenti. «Il fatto che il bilancio in discussione destini alla sanità oltre 3,5 miliardi di euro evidenzia come sia indispensabile attuare una strategia che metta in sicurezza il servizio sanitario regionale e la sua accessibilità nel tempo a tutte le persone che vivono in Friuli-Venezia Giulia. Purtroppo anche in questo caso, alle dichiarazioni rilasciate a più riprese dalla Giunta regionale, non è ancora seguito un programma organico delle scelte che si intendono fare».

Neppure considerato il tema del contrasto alla povertà, che nella nostra regione sta aumentando, come riportano i dati ISTAT sull’incidenza della povertà relativa familiare (pari al 5,6% nel 2022), e che «non trova oggi una risposta negli strumenti attivati dall’amministrazione regionale. Uno strumento normativo in questa direzione, che preveda un forte coinvolgimento degli enti locali e degli ambiti territoriali, è necessario e va immediatamente attivato», conclude Moretuzzo.