Marco Putto Consigliere regionale Patto per l’Autonomia-Civica FVG: la deroga al punto nascita di Latisana é la prova che la chiusura a San Vito fu una decisione politica
La notizia della richiesta di deroga da parte della Giunta regionale rispetto al mantenimento del Punto nascita di Latisana è la dimostrazione di un teorema che avevo già annunciato un anno fa, quando venne chiuso il Punto nascita di San Vito al Tagliamento per ragioni di sicurezza, così spiega Marco Putto Consigliere regionale Patto per l’Autonomia-Civica FVG. In quell’occasione dissi che era evidente la scelta di natura politica alla base di questa sospensione, nonostante la comunità fosse stata rassicurata sul mantenimento del servizio alla vigilia delle elezioni regionali del 2023. La decisione di chiuderlo sarebbe stata credibile se in altri Punti nascita regionali con numeri uguali o inferiori si fossero fatte scelte analoghe e mi fu risposto che la Giunta avrebbe operato con criteri puramente oggettivi. Oggi, invece, apprendiamo della richiesta di deroga per Latisana e Tolmezzo. Su quest’ultimo si possono comprendere le ragioni territoriali dell’eccezione richiesta, mentre per quello di Latisana si cerca di ammantarla con motivazioni logiche, menzionando addirittura la necessità di offrire alle turiste della vicina Lignano l’opportunità della presenza di un Punto nascita, ma i numeri sono evidenti: gli standard sono al di sotto dei 500 parti che secondo le disposizioni ministeriali dovrebbero garantire in sicurezza il mantenimento del servizio. Sia chiaro, non si fa il tifo per chiudere il Punto nascita di Latisana, bensì per la riapertura di quello di San Vito, perché è del tutto evidente che quella fu una scelta determinata da ragionamenti politici e non oggettivi. Questa richiesta di deroga è l’ennesima riprova che troppo spesso il modo di governare del centrodestra non va nella direzione della razionalizzazione del sistema sanitario ma segue ragionamenti di opportunità politica per non scontentare determinati territori ritenuti più “amici” di altri. Davvero qualcuno pensa di tenere aperto un Punto nascita motivando che il numero di parti di turiste sulle nostre spiagge possa vertiginosamente aumentare? Si pensa davvero che una neo-mamma scelga una struttura che non sia quella che l’ha seguita durante la gravidanza e preferisca andare a partorire mentre è in vacanza al mare? Trovo davvero risibile questa giustificazione: una toppa troppo piccola per coprire l’atto prettamente politico di privare il sanvitese del suo Punto nascita.