Martines (Pd) a margine dell’audizione sulla cooperazione sociale: “il settore richiede da parte del pubblico un’attenzione particolare”
Ha voluto espliciare con una nota il suo pensiero, a margine delle audizioni organizzate dalla III Commissione sulla cooperazione sociale Francesco Martines, consigliere regionale del Pd: “Importante e significativa seduta della III Commissione consiliare, che si è concentrata fondamentalmente sull’audizione di esponenti di tutto il mondo regionale della cooperazione sociale, i quali ci hanno illustrato in maniera efficace i problemi e le prospettive che questo comparto si trova ad affrontare. Una realtà regionale di 25mila persone interessate (di cui quasi 15mila lavoratori e il resto soci) e fra queste l’impiego di oltre 800 lavoratori svantaggiati, elemento questo che fa della cooperazione sociale un esempio importante e che richiede da parte del pubblico un’attenzione particolare per tutte quelle forme agevolative che le norme permettono e che possono essere modellate per agevolare l’assegnazione di servizi che vengono rivolti soprattutto a situazioni di fragilità”.
“Quando si parla di cooperazione sociale – spiega Martines – io immagino un’attività d’impresa di interesse generale, che non ha scopo di lucro, ma dove le finalità civiche, la solidarietà e l’utilità sociale sono gli elementi qualificanti che alimentano le intenzioni e le volontà comuni. E’ chiaro che in una società sempre più complessa, dove vi è l’aumento di persone anziane, di situazioni di disagio generalizzato e di bisogni di sociale e di salute, dove la richiesta di interventi delle entità del terzo settore sono ancor più importanti per sopperire a deficienze del sistema pubblico, la cooperazione sociale che ha sensibilità particolari ed esperienze già maturate nella gestione di servizi in favore dei soggetti più fragili ha bisogno di innovarsi e in quanto tale di chiedere alla Regione, e al pubblico in generale, la massima attenzione sotto tutti i punti di vista”.
“A questo si aggiunga che in un contesto in cui siamo in attesa da parte dei vertici regionali, quanto da più parti dichiarato, di una forte ristrutturazione del Sistema sanitario regionale, che dovrà portare a mettere mano in maniera decisa non solo al sistema ospedaliero, ma anche e soprattutto a tutta la rete dell’assistenza territoriale, oltre alla riforma e al rafforzamento dei distretti, all’interno della quale la presa in carico e la cura dell’utente devono essere il faro fondamentale dell’operare, ritengo che la cooperazione sociale – aggiunge il dem – dovrebbe avere spazio per progetti innovativi e più aderenti alle nuove esigenze, che si verificano nel vivere quotidiano di molti di noi”.
“In ciò si inserisce quella volontà espressa di mettere mano ad un nuovo modo di operare della cooperazione sociale, che va sotto il nome di cooprogettazione o cooprogrammazione, tra l’impresa sociale e l’ente pubblico appaltante, in modo tale di condividere il percorso che mette assieme i bisogni con la capacità di operare, per soddisfare nel migliore dei modi le necessità espresse dal pubblico. E’ questo un nuovo modo costruttivo di operare – sostiene Martines – che richiede una cultura nuova da ambedue i soggetti interessati, tenendo conto che negli enti pubblici non esistono ancora grandi capacità espresse in tal senso e quindi servono dei casi di studio e le poche esperienze fino adesso maturate, che permettono di diffondere meccanismi nuovi, ma sicuramente validi per migliorare i risultati e conseguentemente i benefici per gli utenti”.
“In un tale contesto sociale dove disabilità, dipendenze, povertà, salute mentale, ma soprattutto gestione delle residenze per anziani non autosufficienti richiedono un’attenzione sempre maggiore, accanto a tutto il mondo della cooperazione sociale – conclude il consigliere del Pd – si possono affiancare altre e nuove forme gestionali a guida pubblica, le quali non vanno sottovalutate se ritenute, in un mondo che cambia, delle strutture interessate, più aderenti alle necessità di migliorare i servizi e dare continuità e stabilizzazione per i servizi agli utenti”.