Medici di famiglia, ci si lamenta che mancano i rimpiazzi ma la sanità respinge la richiesta di prolungamento lavorativo
Riceviamo e pubblichiamo volentieri, omettendo per ovvie ragioni di riservatezza i nomi delle persone coinvolte, una lettera firmata che ben fotografa lo sbando della sanità del Fvg e soprattutto come alcune affermazioni dei vertici in realtà si dimostrano mendaci.
Spettabile Redazione,
mi rivolgo a voi per cercare di avere voce in un sistema nel quale aimè non contiamo più nulla come semplici cittadini e per condividere alcune problematiche comuni probabilmente a milioni di persone che combattono ogni giorno le difficoltà della quotidianità. Cercherà di dettagliare il più sinteticamente possibile l’accaduto che ovviamente è un piccolo esempio di ciò che sta accadendo giornalmente nella nostra vita. Mi presento: Sono un uomo di 65 anni da un paio di anni in pensione con diverse patologie come ipertensione, ernia iatale, reflussi gastrici importanti e diabete T2 con tutti i vari disturbi che questa patologia continuamente crea e necessito quindi di prescrizioni ricorrenti e di confrontarmi spesso con il medico di base per prevenire e/o arginare problematiche derivate dal diabete nell’immediato e per il futuro. Sono seguito egregiamente dalla diabetologia dell’ospedale di Udine ma ovviamente nel quotidiano il mio interlocutore è il medico di base che in virtù anche e specialmente della conoscenza approfondita della mia persona sia del punto di vista fisico che psicologico, mi guida pazientemente per darmi la possibilità di una buona qualità di vita. Premesso ciò il mio medico di base, il Dott. EP di Udine, sulla soglia del raggiungimento del settantesimo anno di età, inoltra mesi prima la richiesta di poter prolungare il suo servizio per altri due anni come previsto dalle normative in momenti di necessità che peraltro credo sussistano anche attualmente visto il perdurare della problematica legata al Covid e le previsioni a breve delle recrudescenze della pandemia. Successivamente riceve una telefonata dai responsabili del servizio nella quale gli veniva detto che probabilmente non era il caso di accettare la richiesta poiché il problema covid oramai era risolto (evidentemente la continua campagna per le vaccinazioni è una bufala?? I protocolli presenti negli ospedali sono un invenzione ??) e che se desiderava al massimo poteva fare il sostituto in qualche località fuori Udine (quindi i 70 anni sono solo per Udine e non valgono per le sostituzioni.) Non mi dilungo in altre spiegazioni riguardo ai contenuti della telefonata interlocutoria perché, se reputate, potete contattare direttamente il Dott. EP sia per verificare ciò che ho espresso sia per chiedere ed approfondire altri dettagli della vicenda. Visto la difficoltà oggettiva di reperire medici di base non solo sul piano numerico ma sul piano ben più importante della volontà di seguire i pazienti nel quotidiano, come dovrebbe essere normale per questo profilo professionale, scrivo al presidente della mia regione Fedriga per spiegare la problematica e i disagi derivanti ed in copia al responsabile del servizio ( Vicepresidente Assessore regionale alla salute, politiche sociali e disabilità delegato alla Protezione civile che dal curriculum rilevo laureato in Architettura..). Ricevo una risposta dalla segreteria del Presidente che mi informa di avere chiesto all’assessore Riccardi di approfondire la situazione. Non ricevo più nulla, anche se ovviamente non pretendevo che Riccardi mi aggiornasse, anche se dovrebbero essere loro al nostro servizio e non il contrario, ma ieri 12 ottobre ricevo una lettera dall’ ASU FC che mi invitava a scegliere un nuovo medico di base poiché dal 26 ottobre l’attuale cesserà la convenzione. Contatto il dott. EP, poiché dalla lettera sembra che fosse lui a ricusare i pazienti, il quale mi dice che ha appena ricevuto la PEC dalla quale risultava la non accettazione della sua richiesta di proroga. La situazione della sanità, almeno per quanto posso testimoniare in FVG, è disastrosa …..
Avete mai provato a prenotare una visita o un analisi con impegnativa urgente ( entro 10 gg ) e sentirsi sempre rispondere dal CUP mi spiace ma non c’è disponibilità nei tempi previsti in tutta la regione prima data disponibile ……2023 … è una presa per i fondelli e sicuramente i medici sono delle eccellenze ed anche la struttura, ma l’organizzazione è un colabrodo e ci costringe a rivolgerci ai privati ma, per le persone con il mio reddito, e specialmente nel momento attuale la scelta è curarsi o pagare le bollette, pagare le bollette o pagare il mutuo /affitto, pagare il mutuo o fare la spesa!!!!
In questo contesto disastroso i pochi medici di base che fanno questa professione con dedizione e attenzione ai pazienti ( il Dott. EP è …anzi era sicuramente tra questa sparuta cerchia ) sono l’unica barriera tra l’indifferenza e direi arroganza del servizio sanitario e della sua classe dirigente e noi poveri mortali. Conosco personalmente decine anzi direi centinaia di casi negli ultimi due anni di amici e conoscenti anche anziani con patologie importanti ai quali il proprio medico di base non risponde e quando gli stessi hanno avuto la sfortuna di contrarre il Covid sono stati lasciati a se stessi. Un caso di persone molto vicine a me dove una persona di quasi 80 anni cardiopatica abbastanza grave che contatta il PS perché rileva battiti cardiaci a livelli estremamente bassi ed in prima battuta si sente rispondere di contattare il proprio medico curante …. provano insistentemente ma ha il telefono staccato come sempre …. richiamano il PS che allora consiglia di chiamare il 118 di conseguenza arriverà l’ambulanza che lo porta in ospedale dove viene ricoverato e dopo una settimana sono costretti ad impiantargli un pacemaker. La vicenda si conclude fortunatamente bene ma perdere ore preziose poteva essere fatale. Questo è solo un esempio ma ce ne sono a centinaia perché la maggior parte ( fortunatamente non tutti ) dei medici di base è assente al bisogno ed i pochi “vecchio stampo” vengono mandati in pensione invece di affiancarli a medici giovani ai quali potrebbero trasferire l’esperienza ed il modus operandi corretto e specialmente la conoscenza dei pazienti e delle loro famiglie.
Purtroppo chi dovrebbe dirigerci, tutelarci ed organizzare la nostra vita da cittadini è sempre più distante dalla quotidianità e vive su un altro pianeta dimostrando che invece di essere al nostro servizio si capovolgono i ruoli.
MDL