Never give up!

“Never give up”: il murale dell’artista italiano Millo che ci ricorda di non lasciar andare i nostri sogni.

Millo "Never give up" murales

Millo “Never give up” murales

Questo gigantesco murale è stato realizzato dall’artista italiano Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, all’incrocio tra le due strade Augustinas e Enrique Mac-Iver presso la città di Santiago, in Cile. Millo ha dipinto quest’opera nel contesto del festival “Hecho en Casa”, che da qualche anno si svolge nella capitale cilena – quest’anno nella seconda settimana di novembre.

Il festival – completamente gratuito – dura circa dieci giorni e ospita artisti di varie nazionalità, proponendo ai cittadini diverse opere artistiche che permettono di interagire in maniera originale, surrealista e positiva con l’ambiente urbano. L’obiettivo è quello di pensare la città in maniera diversa, nuova, come uno spazio dove non solo si transita per forza di cose, bensì come un luogo con il quale poter comunicare, un posto con il quale sentire un legame. Per raggiungere questo fine la street art è sicuramente il mezzo migliore.

Il titolo dell’opera è “Never give up”, ossia ‘non mollare mai’. Vi è raffigurata una figura femminile che abbraccia forte un albero il cui tronco è a forma di cuore. Quel tronco può rappresentare i suoi sogni, i suoi più grandi desideri che vengono stretti forte al petto, custoditi gelosamente nel suo cuore – ma anche elaborati nella sua mente. La ragazza ha infatti gli occhi chiusi, per visualizzare meglio quella fantasia dentro di sé con gli occhi della sua immaginazione, contemplandola e rendendola già virtualmente reale nella sua mente.

Tutti noi abbiamo un sogno nel cassetto, qualcosa che vogliamo ardentemente con tutta la nostra anima. Può essere la professione che desideriamo svolgere, la nostra più alta aspirazione o vocazione – la volontà di far fruttare un talento che sentiamo di avere, di concretizzare il motivo per il quale crediamo di essere al mondo.

Ma può anche essere un sogno d’amore, di formare una famiglia, di amare ed essere amati; o ancora: il sogno di viaggiare, esplorare, scoprire nuovi luoghi, tradizioni e orizzonti, approdando a differenti punti di vista e immergendosi nella bellezza del mondo. Non importa quali siano i nostri desideri – e non deve esistere censura per essi: ciò che va sempre tenuto a mente è che non si deve mai mollare, mai desistere, mai smettere di lottare per raggiungere i nostri traguardi. I nostri sogni non vanno mai dimenticati, poiché sono la linfa della nostra vita, alimentano la nostra serenità.

Sul famoso tempio greco dedicato ad Apollo, a Delfi, sta scritto “Conosci te stesso”: un celebre detto che anche Socrate fece suo. Questa massima ci spinge non solo a guardarci dentro alla scoperta di chi siamo e di quali sono i nostri limiti, ma anche di quali sono i nostri sogni, ciò per cui ci sentiamo adatti, ciò che ci renderebbe felici – ed è poi per questo che siamo al mondo.

Dal centro del tronco a forma di cuore spunta un germoglio verde, una futura pianta: è il sogno che lentamente diventa realtà, perché è stato nutrito, curato, amato – la ragazza infatti lo stringe e non demorde, non lo lascia andare. Ci vuole impegno, sacrificio e pazienza per concretizzare un desiderio; bisogna credere in ciò che sogniamo ma anche in noi stessi e nella nostra capacità di realizzarlo. È necessario ripeterci che siamo in grado di farcela, che quello che desideriamo ha un valore.

I dipinti di Millo sono contraddistinti da una caratteristica significativa: l’artista sceglie di realizzare le sue opere nei toni del bianco e del nero, con l’aggiunta di grigi (come il vestito della ragazza di questo murale), ma di dare colore solo ad alcuni particolari – qui il tronco dell’albero, marrone, e il germoglio verde. Ciò contribuisce a dare risalto agli elementi chiave della rappresentazione artistica, che qui sono appunto i sogni che germogliano.

È interessante notare inoltre che la ragazza sia inserita a sua volta in un contesto urbano: attorno a lei Millo ha disegnato dei grattacieli, delle strade su cui transitano delle automobili e degli aeroplani che volano. È un ulteriore promemoria per gli abitanti di Santiago del Cile, ma anche per noi tutti: nella frenesia, nella velocità a volte brutale che caratterizza la nostra vita quotidiana, per lo più trascorsa in città, non dobbiamo lasciare che i nostri sogni vengano violentati, derisi, né che cadano nell’oblio, scivolando via da noi e impolverandosi. Dobbiamo abbracciarli, cullarli, dare loro vita e concretezza.

Anche Millo ha certamente un sogno: realizzare la sua arte, su palazzi e su edifici cittadini, rendendo la città un posto più magico e più “a misura di sogno”, dipingendo un sorriso sul volto degli spettatori – che magari ammirando questo murale ricorderanno a loro stessi che siamo tutti sognatori, come cantava anche John Lennon: “You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one”.

Di Francesca Plesnizer