Minoranze: Roberti, approvato Ddl comunità slovena, friulana e tedesca
Adeguare la normativa vigente ai cambiamenti dell’assetto istituzionale della Regione e degli enti locali, ma anche armonizzare le leggi regionali riguardanti le lingue minoritarie tutelate in Friuli Venezia Giulia, nel rispetto delle rispettive particolarità.
Sono questi gli obiettivi dello schema di disegno di legge “Disposizioni per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche slovena, friulana e tedesca del Friuli Venezia Giulia” approvato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti nel corso dell’ultima riunione dell’esecutivo. L’iniziativa di manutenzione prende le mosse dal fatto che il quadro normativo risale sostanzialmente a più di dieci anni fa e le modifiche apportate in questo arco temporale hanno provocato appesantimenti procedimentali ed incoerenze normative per i quali è stato richiesto un aggiornamento generale.
Tra i cambiamenti inseriti nella legge figura la semplificazione dell’iter per il riparto della quota di accantonamento del Fondo per il sostegno delle attività degli enti e organizzazioni della minoranza linguistica slovena; in essa viene anche recepita la proposta concernente il resiano e le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale da parte della Commissione regionale consultiva per la minoranza linguistica slovena.
Viene poi istituito l’Albo regionale delle associazioni della minoranza linguistica friulana presso la competente Direzione centrale. All’ARLeF-Agenzia regioale dela lingua friulana vengono invece demandati due compiti: il primo riguarda la competenza per la compilazione dell’elenco dei soggetti pubblici e privati abilitati al rilascio della certificazione linguistica di conoscenza della lingua friulana. A ciò si aggiunge anche l’approvazione delle linee alle quali ci si deve attenere nella realizzazione di materiale didattico per l’insegnamento della lingua friulana e nella realizzazione di attività di documentazione, ricerca e sperimentazione didattica.
In relazione alla minoranza tedesca, i relativi enti e organizzazioni rappresentativi sono riconosciuti non più su proposta dell’assessore regionale competente, bensì con decreto del presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale. Tra le varietà linguistiche tedesche viene inserita anche quella sappadina e tutte vengono denominate anche con la relativa variante locale.
Infine, sono state quantificate le spese per la “Terza conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica friulana” e la “Prima conferenza regionale sulla tutela delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia”, per verificare lo stato di attuazione degli interventi previsti dalla legge, raccogliere proposte per il loro adeguamento alle esigenze emerse e definire nuove linee di indirizzo. Nel primo caso sono stati stanziati 20 mila euro, mentre per la seconda conferenza 40 mila euro.