Moretuzzo e Bidoli di Patto per l’Autonomia: «Sui rapporti finanziari con lo Stato serve chiarezza da parte della Giunta regionale»
Una revisione complessiva delle trattative con Roma, nei contenuti e nelle modalità. È quanto richiesto dai consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli in seguito alle comunicazioni del presidente della Regione Massimiliano Fedriga sullo stato della rinegoziazione dei patti finanziari tra Stato e Regione.
«Finalmente oggi (martedì 12 febbraio, ndr), dopo che la nostra richiesta di istituire una commissione di inchiesta è stata bocciata e dopo che diverse interrogazioni sul tema sono cadute nel vuoto, il governatore Fedriga ha riferito al Consiglio regionale sulla rinegoziazione degli accordi finanziari con lo Stato, punto centrale del suo programma, chiedendo all’aula il mandato di procedere nella chiusura della trattativa», dichiara Bidoli.
«Abbiamo ricevuto delle tabelle che presentano diversi interrogativi e che non danno risposta a molte delle questioni aperte, rispetto all’impatto sui conti regionali delle varie norme statali che hanno e avranno delle conseguenze sul nostro bilancio, dal bonus Irpef istituito dal Governo Renzi alla flat tax, alla modifica dell’art. 49 sulle compartecipazioni, al destino che avranno i fondi accantonati e alla possibilità di vederci restituire almeno una parte del maltolto. Il presidente Fedriga ha chiesto all’aula un mandato politico per chiudere la trattativa con lo Stato e noi siamo disponibili a dargli tutta la nostra fiducia, ma non possiamo farlo al buio, senza un confronto reale su numeri e dati oggettivi – afferma Moretuzzo –. Per questo abbiamo chiesto di attivare subito un Tavolo tecnico/politico in cui fare gli approfondimenti necessari, per poi votare, possibilmente, all’unanimità un documento chiaro e condiviso all’apertura dei lavori dell’aula il 26 febbraio. Richiesta che la maggioranza ha respinto».
Quindi «nessuna commissione d’inchiesta, nessuna sottocommissione della commissione bilancio (proposta dalla stessa maggioranza e mai convocata), nessun tavolo tecnico o politico per definire finalmente una strategia puntuale nei rapporti finanziari con lo Stato. Non crediamo sia questo il modo giusto di procedere in una trattativa che deciderà del futuro della nostra specialità», conclude Moretuzzo.