Moretuzzo su sanità regionale da risanare : «Problemi ignorati e personale in fuga, serve immediato cambio di rotta»

«È urgente e necessario prendere in mano le sorti del servizio sanitario regionale. Code interminabili per visite urgenti, personale medico e ospedaliero allo stremo, macchinari obsoleti, pronto soccorso affollati, eccesso di mortalità tra i peggiori d’Italia a seguito del Covid-19 (nonostante i proclami rassicuranti della maggioranza), crescita dell’offerta privata a scapito della efficienza delle strutture pubbliche: la sanità regionale va completamente risanata». Così Massimo Moretuzzo, candidato alla Presidenza della Regione, ieri sera (venerdì 3 marzo, ndr) a Pantianicco di Mereto di Tomba, davanti a un pubblico molto numeroso, in occasione dell’incontro “Una sanità senza più medici?”, promosso dal Patto per l’Autonomia per affrontare una delle questioni più critiche che sta vivendo la regione: la sanità. La grave situazione che interessa numerosi Comuni del Friuli centrale a causa della mancanza dei medici di famiglia è stata evidenziata dagli amministratori dei Comuni di Basiliano, Codroipo, Fagagna, Mereto di Tomba, Rive d’Arcano e Tarcento. «Ne abbiamo raccolto le istanze», afferma Moretuzzo, che aggiunge: «È necessario investire nella sanità territoriale, riconoscere i giusti incentivi al personale e affrontare la carenza di medici di base. Vanno create le condizioni per trattenere i professionisti della sanità che abbiamo qui e che oggi sono sottoposti a turni massacranti e a stipendi inadeguati. Moltissimi ormai scelgono di andare a lavorare all’estero in Paesi che oltre a garantire condizioni economiche migliori, offrono una maggiore valorizzazione delle competenze, con percorsi di crescita professionale. Oppure optano per un passaggio alla sanità privata. Chi governa la sanità pubblica dovrebbe smetterla di dire che medici e infermieri non si trovano. Si lavori piuttosto per fermare la fuga del personale anziché continuare a dare in gestione al privato i servizi di salute pubblica». E ancora, «va potenziata la prevenzione e sviluppata la telemedicina, e, non ultimo, vanno nominati ai vertici delle aziende sanitarie i professionisti migliori. Sappiamo che il problema è complesso, ma va affrontato subito. Non c’è più tempo da perdere. I fondi sul bilancio regionale ci sono, ma vanno spesi bene rispondendo ai bisogni delle persone. La nostra specialità ci consente una migliore gestione della medicina territoriale».