Morti “bianche” fermare questa ecatombe
“Non si ferma la strage di lavoratori nel nostro paese, nemmeno nella nostra regione. Alle oltre mille vittime del lavoro registrate dall’INAIL nel 2022, si aggiunge la tragedia avvenuta ieri a Trieste in cui un lavoratore portuale ha perso la vita addirittura senza che nessuno se ne accorgesse per alcune ore. Il dolore e la rabbia non bastano a fermare questo scempio. Nei luoghi di lavoro occorre tutelare la vita e la dignità delle persone applicando seriamente l’art. 41 della Costituzione Italiana che mette salute e sicurezza come precondizioni senza le quali non si può svolgere nessuna attività economica. Tutti gli infortuni si possono e si devono prevenire attraverso la meticolosa valutazione dei rischi e l’implementazione di un rigoroso sistema di controllo in cui lo Stato e le imprese hanno una responsabilità enorme. Per fermare questa ecatombe è necessario dedicare maggiori risorse all’Ispettorato del Lavoro potenziando gli organici e rafforzando l’impianto sanzionatorio nei confronti dei responsabili, a cominciare dai datori di lavoro. “Non disturbare chi produce”, motto dal sapore ambiguo dell’attuale governo, potrebbe essere frainteso da alcuni come un allentamento anche dei controlli di sicurezza mentre occorre proprio il contrario, anche nella nostra Regione. Allo sdegno deve conseguire l’impegno” scrive Francisco Miramontes, candidato di Possibile (Alleanza Verdi e Sinistra) alle regionali Friuli Venezia Giulia ed ex dirigente FIOM.