Mostra “Le regine dei mari: transatlantici che hanno fatto sognare” a Trieste, prorogata fino al 20 maggio
Alla luce della grande affluenza e dell’interesse dei visitatori al tema del mare, la mostra “Le Regine dei Mari: transatlantici che hanno fatto sognare” sarà prorogata fino al prossimo 20 maggio. La mostra presso il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa Palazzo Poste a Trieste. Si tratta di una mostra immersiva, che fa ripercorrere idealmente mari e traversate su piroscafi arredati con stile impeccabile e con attività di bordo d’eccellenza. Depositarie di storia, sogni e bellezza, le grandi navi del ‘900 salpate da decine di porti, hanno attraversato i sette mari, visto guerre, superato tempeste, e, a volte, hanno deciso di addormentarsi per sempre sul fondo del mare, abbandonate al proprio destino. Le imbarcazioni ammiraglie della Cosulich Line, per esempio, si vedevano spesso raffigurate nelle cartoline e nei poster d’epoca che pubblicizzavano le rotte transoceaniche. La Vulcania, di linea estremamente moderna e bella, gemella della Saturnia, ha una storia particolarmente avvincente. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale venne requisita dalla Marina Americana e trasformata in nave ospedale con il nuovo nome di “Frances Y. Slanger”. Nel 1946 fu restituita e poté finalmente riprendere il suo nome originario e salpare sulla rotta Genova-New York. Tornò a Trieste solo nel 1955 per poi essere demolita a La Spezia 10 anni più tardi. Ma questa è solo uno dei tanti racconti che si nascondono nei reperti in mostra, pezzi di un’era che ha segnato memorie e ricordi rimasti indelebili e che hanno ancora la capacità di farci sognare, facendoci immergere in scenari d’altri tempi ammantati da atmosfere misteriose e piene di segreti tutti da scoprire. L’esposizione, che conta circa 200 pezzi tra cartoline, annulli, foto, suppellettili, vasellame, menu di bordo e ricordi, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00. Inoltre, ogni giovedì alle 11:00 sono previste le visite guidate con la collezionista Liliana Pajola.