Negato il “sorvolo degli Usa” alla giornalista Geraldina Colotti diretta a Cuba con un volo Air Europa. La compagnia obbedisce al diniego imposto dagli States

La giornalista e scrittrice italiana Geraldina Colotti, già redattrice de Il Manifesto e dell’edizione italiana di Monde Diplomatique, avrebbe dovuto partire per Cuba la mattina del 31 ottobre scorso con il volo Air Europa alle 10.30 da Madrid. Aveva ricevuto un invito a partecipare ad una conferenza presso il Martin Luther King Institute dell’Avana. Biglietto regolarmente acquistato online e pagato con carta di credito così come regolarmente compilata la carta d’imbarco per Madrid e prenotato il posto il posto per Cuba. Giunta all’aeroporto la Colotti dopo aver pagato per il trasporto e l’imballaggio dei bagagli extra si reca al banco per  l’imbarco. Racconta: mi dicono che prima devo pagare un visto per entrare a Cuba, lo faccio e ritorno per spedire i bagagli. Solo allora vedo l’impiegato che legge la scritta sul monitor perplesso: accesso negato. Nessuno può spiegare il perché. Arriva un impiegato responsabile che chiama Madrid. “Devi chiamare Washington” gli rispondono. Rimane interdetto, ma comunque compone quel numero Usa. Dopo un po ‘, gli dicono che non posso andare a Cuba “perché gli Stati Uniti stanno proteggendo i loro confini”. I dipendenti della compagnia si spostano e vado anche al banco del visto, ma il foglio di prenotazione negato che do loro è chiaro: “Pax ckin inibito dalle autorità degli Stati Uniti”. Non posso partire. Chiamo il mio avvocato per capire cosa si può fare ricordando che era già successo a un altro giornalista, attivo nella solidarietà con Cuba. Insomma gli indesiderati non possono nemmeno sorvolare i cieli degli Stati Uniti anche se il volo non prevede scalo in Usa”. E’ evidente che il passato politico della Colotti, che in gioventù aderì alle Br pagandone il prezzo e scontando una pesante condanna, ha un peso, ma questo avrebbe potuto avere senso se il volo si fosse fermato in Nord America, inoltre spiega Colotti ”il mio passaporto e i miei diritti sono stati restituiti, sono giornalista da molti anni, per non parlare del fatto che avrebbero potuto avvisare prima, al momento del pagamento, della prenotazione, ecc. Ecc. Nel frattempo, i soldi del biglietto sono svaniti. Il risultato dice con malinconia Geraldina che sarà impossibile partecipare alla conferenza con grande soddisfazione di coloro che, anche a sinistra, si impegnano a mettere a tacere le voci scomode. Impossibile cambiare compagnia dato fra l’altro tutte le commerciali praticamente sorvolano i cieli nordamericani. Modificare l’itinerario sarebbe forse possibile ma disponendo di risorse economiche importanti. Poi il commento aspro, quando Washington ordina, l’Europa china il capo. Non è successo con sanzioni contro il Venezuela?”